LECCE-E’ stato presentato alla Provincia di Lecce un altro progetto per un gigantesco impianto industriale di 49 MW di potenza per una superficie interessata dai pannelli fotovoltaici di 51 ettari, più opere a servizio dell’impianto. L’ubicazione è nel territorio a nord di Lecce al confine con Surbo.
“Il Salento pare vivere un deja vu di un brutto incubo del fotovoltaico industriale a terra” commentano dal gruppo “Ambiente e salute Salento”.
Il progetto dell’impianto va a coprire i terreni di ben 4 masserie: Masseria Perrandina; Masseria Fondo Cupo, Masseria Case Bianche, Masseria Varrazzi. La relazione del progetto avvisa e assicura di aver attuato tutti i criteri Tecnico – Progettuali per una corretta localizzazione dell’impianto: in un’area priva di vincoli Paesaggistico – Ambientali; ad una congrua distanza da Beni Paesaggistici – Monumentali; ad una Distanza sufficiente dalla Costa per minimizzare gli impatti visivi; ad una Distanza sufficiente dai Centri Abitati per minimizzare gli impatti relativi all’inquinamento acustico ed elettromagnetico; in aree con destinazione Industriale/Artigianale.
“Siamo certi che in quell’ area non vi è nessun pregio o emergenza paesaggistica e naturalistica?” Si chiedono da “Ambiente salute Salento”.
Anni fa anche la Collina dei Fanciulli e delle Ninfe tra i territori di Palmariggi-Giuggianello-Minervino, il giardino megalitico del Salento, per giustificare un gigantesco impianto industriale di pale eoliche era classificato come territorio senza nessun elemento di pregio. Eppure gli elementi di pregio c’erano.