LECCE- A 4 anni di distanza dal blitz che portò all’arresto di 23 persone, nell’operazione Twilight dei carabinieri, con oltre 100 indagati, l’inchiesta si chiude con un non luogo a procedere per la maggior parte di loro. Nelle scorse ore è stato il giudice Giovanni Gallo a mettere la parola fine sull’indagine con una sentenza di non luogo a procedere per 73 imputati: per alcuni capi d’imputazione perché il fatto non sussiste, per altri perché estinti per decorrenza dei termini. Niente processo quindi per tutti i coinvolti, o almeno per quelli che non hanno scelto riti alternativi. La decisione al termine dell’udienza preliminare.
Era il novembre del 2016 quando i Carabinieri del comando provinciale di Lecce e del Nucleo Investigativo smantellarono tre presunti gruppi criminali operanti a Lecce e provincia con le accuse di “associazione di tipo mafioso”, concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio, estorsione e rapine. Gruppi che secondo gli inquirenti avevano unito le forze per taglieggiare e usurare le vittime, titolari di attività commerciali soprattutto, bar e ristoranti, ma anche negozi, tra Lecce e Galatina con la complicità di funzionari di banca.
La posizione di alcuni degli indagati era stata già archiviata in passato: quella ad esempio dei fratelli Saverio e Pasquale De Lorenzis, e i Profilo, difesi dall’avvocato Gabriella Mastrolia, usciti definitivamente di scena. Era stato lo stesso pm Valeria Farina Valaori a sostenere come gli elementi raccolti acquisiti nel corso delle indagini preliminari non apparivano idonei a sostenere l’accusa in giudizio ritenendo inesistente il reato associativo. Nelle scorse ore è stato il giudice a mettere la parola fine sull’inchiesta.
