PUGLIA- Pur se la Regione Puglia ha dribblato per 5 anni, da Roma arriva il decreto che apre alla doppia preferenza, uomo/donna, è comunque sempre valido il voto di un solo candidato
Nella logica delle campagne elettorali spesso si creano incomprensioni e confusioni. Malgrado la legge nazionale del 2016 sull’equilibrio della rappresentanza di genere nei consigli la Puglia e la Liguria inspiegabilmente rimaste indietro, senza la introduzione della doppia preferenza, sino a poche settimane fa. Mentre il consiglio regionale della Regione dell’uscente Toti ha trovato la sintesi nel mese di Luglio, per la Regione Puglia vi è stato bisogno di un decreto del Governo. Ma cosa cambia rispetto alle scelte dell’elettorato? In verità poco. Chi ha deciso di votare solo un candidato uomo o solo un candidato donna lo potrà ugualmente fare. Il voto è valido come lo è sempre stato. La possibilità del voto nullo si rischia solo se si scrivono due nomi dello stesso sesso: due uomini o due donne. In poche parole, nel caso della volontà di esprimere una doppia preferenza, si deve scrivere il nome di un uomo e di una Donna ed ambedue candidati nella stessa lista. Per riassumere è valido il voto espresso solo per li Signor B, è valido il voto espresso solo per la Signora A, è valido il voto espresso contemporaneamente per il Signor B e per la Signora A, se appartenenti alla stessa lista. La doppia preferenza apre la strada alla voto nullo, anche scrivendo il nome di una donna e di un uomo, se questi non sono candidati nella stessa lista o se si votano, come già prima detto, due uomini o due donne. Rispetto all’unica preferenza espressa, non utilizzando il meccanismo del doppio voto, questa è sempre una preferenza valida.
