Cronaca

Processo Case Popolari, si torna in aula. Nuove perizie sulle intercettazioni

LECCE- Torna in aula, dopo una lunga pausa, il processo sulle “Case Popolari” che vede tra gli imputati ex assessori e funzionari del Comune di Lecce accusati, tra l’altro, di aver dispensato favori agli inquilini delle case popolari in cambio di voti. L’ultima udienza, in Aula Bunker, il 22 gennaio scorso, era stata rinviata per permettere ai periti di riascoltare alcune intercettazioni poco chiare e rivedere le trascrizioni, alcune delle quali ritenute lacunose. Davanti al giudice Pietro Baffa si sono ritrovati pm, avvocati e imputati che continuano a darsi battaglia proprio sulle intercettazioni: su cosa si sente chiaramente e cosa no, cosa può essere frainteso e cosa è invece chiaro, o cosa può essere solo intuito. Il perito nominato dal Tribunale Maurizio Scalese, incaricato della trascrizione delle intercettazioni, è nuovamente tornato davanti al giudice con le trascrizioni riviste e corrette, insieme al perito della Procura Silverio Greco e al consulente nominato da alcuni degli imputati, l’ingegnere Luigina Quarta.

Sotto la lente in mattinata le trascrizioni delle intercettazioni ambientali che riguardano in particolare l’ex assessore Luca Pasqualini (difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto) e i due episodi, entrambi del 2014, dei presunti rapporti intimi consumati nel suo ufficio tra lui e una donna che chiedeva, in cambio, una casa popolare. Episodi che avevano portato i pm Roberta Licci e Massimiliano Carducci a ipotizzare il reato dello scambio di favori sessuali, prestazioni contrarie ai doveri d’ufficio che ora vengono messe in dubbio. Dalla perizia trascritta per conto del Tribunale non emergerebbero elementi che possano indicare con chiarezza e certezza che si siano consumati rapporti.

Su sollecitazione della Procura il giudice ha disposto un’ulteriore perizia, questa volta solo fonica, per verificare se da quale rumore o bisbiglio, si possa arrivare a dare certezze.

M. Cos.

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