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“Episodio inqualificabile, superato il limite”: Lo sdegno della Sindaca di Calimera e di Emiliano

CALIMERA- «È un inqualificabile superamento del limite, da ogni angolazione si voglia osservare quanto accaduto. Reputo il comportamento del dott. Refolo indegno e riprovevole –afferma la sindaca di Calimera Francesca de Vito–   Esprimo solidarietà e vicinanza al nostro concittadino, vittima dell’aggressione, sottolineando come, trattandosi di persona anziana, avrebbe dovuto, semmai, essere destinatario di particolare cura, attenzione e dedizione. Sto seguendo la vicenda sin dalle ore successive all’accaduto e sono per questo in contatto con le Forze dell’ordine e con la Asl. Auspico una risoluzione tempestiva per il bene di tutti».

“Ho preso contatto personalmente con la famiglia e assicurato alla vittima il massimo sostegno della Regione Puglia e della Asl di Lecce non solo per l’assistenza nelle cure, ma anche dal punto di vista legale”.  Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che è intervenuto appena appresa la notizia. Emiliano insieme al direttore generale Asl Lecce ha anche avviato la procedura di revoca della convenzione come medico di medicina generale. E, in un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici di Lecce, Emiliano ha sollecitato l’esercizio dei poteri assegnati dalla legge all’organismo professionale. “ Sicuramente questa persona non merita di continuare a svolgere il ruolo di medico. Il danno che ha provocato al suo paziente è un episodio  inaccettabile. Ha danneggiato non solo un cittadino ma anche tutti i suoi colleghi che onorano il camice bianco e il giuramento di Ippocrate. Esprimo quindi anche a tutti i medici e sanitari pugliesi il mio dolore per quanto accaduto perché so che essi stanno soffrendo per questo evento assurdo che non trova alcuna giustificazione”.

“I medici non sono questi – ha commentato Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare – ma coloro che stanno combattendo in prima linea contro un mostro come il COVID-19 mettendo a repentaglio la loro incolumità. Sono coloro che hanno perso la vita per tentare di salvare le vite umane. Questa violenza non può appartenere a chi ha fatto il giuramento d’Ippocrate”.

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