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Mascherine e dpi, Roma annuncia nuovi arrivi ma in Puglia ancora al contagocce

BARI – Trecento milioni di mascherine saranno distribuite in tutta Italia, “con un criterio concordato con le Regioni”. Negli ospedali,  ma anche agli ordini dei medici e man mano anche alle farmacie. Nei prossimi tre giorni saranno distribuiti 599 ventilatori polmonari. Anche al Sud.

Sono i dati forniti dal commissario straordinario per l’emeregenza Covid, Domenico Arcuri, nell’ultimo aggiornamento della situazione. E annuncia la mappa aggiornata giornalmente dei dispositivi inviati alle Regioni, consultabile sul sito della Protezione Civile, perché – ha detto – “è dovere che tutti i cittadini sappiano direttamente dalla fonte cosa è stato distribuito. Così da non avere asimettrie di informazioni”. Come dire, verificate ciò che i governatori vi dicono.

Dal grafico, però, è chiaro: alla Puglia, dal 3 marzo al 29 sono arrivate 1 milione 113mila mascherine, 2500 tute, 300 camici, 500 calzari, mille occhiali, 31 ventilatori polmonari. E dalla mappa, si vede chiaramente anche che la Puglia è al 12esimo posto per materiale distribuito. I criteri Arcuri li ha chiariti: servono in quantità massiccia dove l’epidemia è più forte ma vanno inviati anche dove bisogna prevenire che diventi drammatica.

Un equilibrio che però per la Puglia è lontano dall’essere raggiunto: ieri sera, sono arrivate 30mila mascherine chirurgiche, 500 tute protettive, 3730 mascherine ffp2. Le ffp3 la Puglia se le è reperite da sola: 35mila dalla rete di approviggionamento dell’Aforp. Ma il fabbisogno giornaliero, prevede 135mila mascherine chirurgiche, 33.500 ffp2 e altrettante ffp3, 21.350 tute. Insomma, la Protezione Civile ha inviato per tutti gli ospedali il 10% del fabbisogno giornaliero, quindi non bastano nemmeno per un giorno.

E la stima dei dispositivi necessari, però, è destinata solo ad aumentare visto che da una circolare del 25 marzo scorso, il Ministero della Salute dispone con chiarezza che, vista l’emergenza focolai nelle rsa, è necesario “il potenziamento del personale in servizio presso queste strutture, anche attraverso i meccanismi di reclutamento straordinario già attivato per le strutture di ricovero ospedaliero” e, non da meno, “dotare il personale dei dispositivi di protezione individuale”.

Insomma, di dispositivi se ne ha bisogno in numero destinato a crescere. Ma al momento, le forniture continuano ad arrivare col contagocce.

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