Cronaca

Coronavirus, il Dea ancora chiuso. Entrerà in funzione per l’emergenza?

LECCE- L’emergenza coronavirus potrebbe essere l’occasione per l’entrata in funzione del Dea, il nuovo ospedale di Lecce. Un’emergenza sanitaria di grande portata che potrebbe dare realmente un’accelerata all’avvio operativo della nuova struttura del Dipartimento Emergenza Accoglienza del Vito Fazzi che, dopo la cerimonia di consegna delle chiavi del cantiere il 21 dicembre scorso, è ancora chiusa. Venerdi scorso il presidente della Regione Emiliano ha firmato un’ordinanza con la quale si dispone la rimozione urgente del serbatoio criogenico presente nel nuovo Fazzi, premessa necessaria per l’immediata attivazione del Pronto Soccorso del Dea. Al lavoro dalla mattinata al primo piano e al piano terra c’è il personale di Sanità Service.

Che il nuovo dea potesse diventare un fulcro importante per affrontare l’emergenza coronavirus in Puglia lo aveva anticipato il direttore generale dell’Asl Rodolfo Rollo due settimane fa in Prefettura a Lecce, seguìto al primo importante vertice in Regione il 24 febbraio scorso.

Intanto in mattinata i Cup del Vito Fazzi e della Cittadella della Salute in piazzetta Bottazzi sono rimasti aperti al pubblico, nonostante le direttive comunicate nella giornata di ieri: ” sospensione in via straordinaria di tutte le attività sanitarie non urgenti nelle strutture pubbliche, compresi ricoveri, visite ed esami diagnostici, e stop temporaneo delle operazioni di sportello all’interno dei CUP. Garantite solo le prestazioni urgenti e indifferibili. In realtà gli sportelli hanno funzionato regolarmente con delle limitazioni: un cartello affisso fuori dalla sala del cup avverte che all’interno non possono sostare più di 10 persone per volta.

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