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Positivi moglie uomo Aradeo e anestesista: a Copertino 100 in quarantena tra medici e infermieri

LECCE – Arrivata la conferma dal Policlinico di Bari di altri due casi di positività al Coronavirus in provincia di Lecce: si tratta dell’anestesista dell’ospedale di Copertino, che sarebbe stato in stretto contatto con uno dei “casi” lombardi, e della moglie dell’uomo di Aradeo. Si attende il risultato del tampone sulla figlia.

Al “San Giuseppe da Copertino” scatta la quarantena domiciliare per tutti -colleghi e pazienti- siano stati a stretto contatto con il medico, che comunque sta abbastanza bene ed è a casa. Il presidente dell’Ordine provinciale dei medici di Lecce, Donato De Giorgi, che lavora proprio nella struttura copertinese, fa sapere che lì è stata istituita “una sorta di unità di crisi. Sono almeno 100 le persone in quarantena tra medici e infermieri. Stiamo stabilendo anche un protocollo per gestire le urgenze. Intanto è stato detto al 118 di non portare qui i pazienti, ma se qualcuno arriva con i propri mezzi oppure se scatta un’emergenza interna, dobbiamo essere pronti con un percorso prestabilito. Siamo in contatto costante con Asl e Regione, c’è ora più che mai sintonia tra le istituzioni”. Dei pazienti che sono stati a stretto contatto con il medico positivo, i ricoverati sono stati già isolati; gli altri, andranno in quarantena”. Per “stretto contatto”, secondo le direttive ministeriali, si intende anche stare vicini per 15 minuti in un ambiente chiuso. Per questo, i colleghi anestesisti e il personale di sala in primis vanno in quarantena domiciliare. Se poi qualcuno di loro accuserà dei sintomi, si seguirà ovviamente il protocollo che prevede la quarantena vera e propria. Il reparto operatorio è immediatamente stato chiuso.

“La situazione, visto che il personale è già in affanno da tempo per i noti tagli, peggiorerà” dice De Giorgi. “Preoccupazione soprattutto per la Rianimazione, visto che resta ora sguarnita la guardia rianimatoria”.

Intanto San Marco in Lamis non sarà dichiarata “zona rossa”. La Protezione civile nazionale ha definito “sotto controllo” la situazione nel paese in provincia di Foggia, dove è deceduto un uomo di 75 anni, di cui è stata comunicata la positività al virus solo dopo i funerali, ai quali hanno partecipato trecento persone. Tutte sono state contattate per essere messe in quarantena. La Protezione civile ha comunicato di aver isolato e comunque contattato tutte le persone potenzialmente a rischio.

 

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