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Coronavirus, la Regione emana le prime misure: chi arriva in Puglia deve comunicarlo alla Asl

BARI – Non ci sono, al momento, casi accertati di coronavirus in Puglia. Cinque i casi che presentano sintomi simili e che sono in corso di accertamento. Ma la preoccupazione maggiore, al momento, è nei flusso di persone in entrata in Puglia, in crescita esponenziale perché studenti, pensionati e lavoratori lasciano le zone contagiate per tornare in Puglia. Che fare, dunque?

Non un vero e proprio censimento come annunciato, ma un tracciamento di chi arriva, in qualche modo ci sarà. E’ quanto deciso dalla riunione fiume della task force regionale sull’emergenza coronavirus, convocata a Bari. Inizialmente erano trapelate una serie di misure e l’intenzione di dare una stretta più incivisa ai controlli. Ma la riunione che il governatore Emiliano ha tenuto via web con il ministro per la Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli, ha indotto ad inserire il freno a mano. “No alle iniziative autonome delle singole Regioni e dei Comuni – hanno detto da Roma -. Ogni azione va scelta e concordata a livello nazionale e la riunione con tutti i governatori è già convocata per martedì 25 febbraio”. Così Emiliano e il direttore generale del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, hanno invertito la rotta e incontrando i direttori generali delle Asl, si sono limitati a due disposizioni.

La prima riguarda chi dal primo febbraio 2020 è transitato o ha sostato nei comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini nella Regione Lombardia, di Vo’ nella Regione Veneto. Come previsto dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno l’obbligo di comunicarlo alla Asl di competenza, appena arrivati in Puglia, così da far scattare la quarantena e la sorveglianza attiva.

La seconda misura riguarda, più in generale, chiunque arrivi in Puglia da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e che in queste regione abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni: l’invito è a comunicare l’arrivo, con indicazione del domicilio al proprio medico di medicina generale o, in mancanza, al Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Asl di competenza, per la quarantena fiduciaria, ovvero restare a casa sorvegliati.

Nella riunione blindatissima alle telecamere tanto da non voler rilasciare alcuna dichiarazione al termine, si è detto che la Regione in mancanza di un caso accertato di contagio, non può emanare una ordinanza, come deciso il governo. Per questo non è ancora stato comunicato nemmeno il numero unico regionale da chiamare per attivare il percorso dedicato, come trapelato; da quel che si sa tutti i più grandi ospedali delle province saranno in grado di diagnosticare il virus e di provvedere alle prime cure. Solo i casi più gravi, nel malaugurato caso ve ne fossero, sarebbero da trasportare al Policlinico di Bari che resta l’hub.

Aeroporti di Puglia, intanto, fa sapere che i controlli sono e restano quelli previsti a livello nazionale e che sono state intensificate le attività di sanificazione ambientali. Il personale è stato dotato di mascherine e guanti monouso.

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