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A 40 anni dalla morte il ricordo di Vittorio Bachelet

LECCE- Sono passati quarant’anni da quando Vittorio Bachelet, giurista e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, venne assassinato dalle Brigate Rosse in un agguato alla ‘Sapienza’ dove insegnava Diritto alla facoltà di Scienze politiche. Era il 12 febbraio del 1980, scendeva le scale insieme alla sua assistente Rosy Bindi quando fu raggiunto da una raffica di colpi: da una calibro 32 Winchester, all’addome, e alla testa, mentre era già agonizzante, sotto gli occhi dei suoi studenti.

A 40 anni da quella data la figura del giurista viene ricordata in tutta italia nei luoghi simbolo della giustizia, a Lecce la sala Aymone della Corte d’Appello e davanti a tanti studenti, le future classi dirigenti del paese. Un filmato d’epoca tratto dagli archivi Rai ha rievocato il giorno dell’assassinio con le immagini e le cronache dei tg, il discorso del figlio giovanni all’epoca 25enne durante il funerale e le sue parole rimaste impresse nel ricordo di tutti : sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta. Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri il presidente della Corte d’appello di Lecce Lanfranco vetrone il procuratore generale Antonio Maruccia, e il procuratore generale Salvatore Cosentino che per l’occasione ha scritto e recitato un monologo teatrale dal titolo: 12 febbraio 1980: un uomo, 8 proiettili e una vetrata, teatro di morte, ma testimone d’immortalità

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