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Psr e finanziamenti “sospetti”, OLAF chiede alla Regione i documenti

BARI – Il confronto, atteso e già una volta rinviato non c’è stato. Il governatore Michele Emiliano, che regge anche l’assessorato all’Agricoltura, convocato dall’ex assessore Leonardo Di Gioia, in commissione non ci è andato ma al suo posto ha mandato i dirigenti.

E dunque la contesa politica ha lasciato lo spazio ad una risposta meramente tecnica ma che comunque non ha dissolto dubbi e perplessità. Di Gioia, infatti, dopo averlo denunciato in Consiglio regionale a dicembre scorso, ha chiesto conto della riammissione ai finanziamenti di molte aziende escluse per carenza di requisiti. Una denuncia, va detto, che il giorno stesso della seduta del Consiglio è stata inviata alla Procura. In più sono stati chiesti aggiornamenti sul rischio di perdere parte dei fondi del Psr.

Il dirigente dell’assessorato Nardone, ha fatto sapere di aver inviato il 31 gennaio scorso una corposa relazione a Bruxelles contenente il Piano d’azione, fondamentale per ottenere la deroga richiesta e scongiurare così il disimpegno dei fondi. Nel piano si spiega anche che la causa del rallentamento sono stati i numerosi ricorsi al Tar delle diverse aziende. Ogni bimestre è previsto il monitoraggio degli obiettivi fissati e raggiunti così da valutare l’andamento di spesa e gli atti predisposti e decidere se la Puglia merita o no una deroga ai tempi. In ballo ci sono 42 milioni di euro.

Sulla questione delle aziende escluse e poi ammesse a finanziamento, i dirigenti hanno spiegato che per 42 aziende riguarda la sostenibilità finanziaria mentreper altre 95 la cantierabilità. Spiegazioni che non sono bastate a Di Gioia che sostiene di non aver avuto spiegazioni plausibili sul perché 137 aziende beneficiano di risorse ingenti dopo aver ricevuto un diniego a mezzo pec. Il bando – ha ricordato l’ex reggente dell’Agricoltura – lo diceva chiaramente: all’atto della presentazione della domanda i reuiqisiti dovevano essere completi. A sostenere la tesi dei tecnici, il collega di schieramento Colonna secondo il quale la documentazione deve essere completa solo al momento della firma della concessione. Ma Nardone ha anche detto di più: Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode ha avviato indagini su questo argomento richiedendo documenti alla Regione. Come ha già fatto in precedenza sulla vecchia programmazione chiedendo e ottenendo la revoca di diversi milioni di euro perché sarebbe emerso, su altre misure, una manipolazione dei documenti da parte di numerose aziende.

Le opposizioni non hanno gradito l’assenza di Emiliano su questi temi; “Non ci mette la faccia” hanno tuonato dal centrodestra. I 5 stelle, poi, hanno chiesto di approfondire se tra gli studi di consulenza esterni assoldati per gestire le istanze, ci siano o meno conflitti d’interesse.

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