NARDO’ – Un appuntamento organizzato dal Gruppo Speleologico Neretino per celebrare il 50 esimo anniversario della scoperta della Grotta dei cervi . Sscoperta il 1° febbraio 1970 nel corso di un’attività di ricerca degli speleologi del Gruppo Speleologico Salentino .
La cavità si rivelò subito un vero tesoro archeologico e, dopo la prima fase esplorativa, fu battezzata “grotta di Enea”. Successivamente divenne Grotta dei Cervi per le numerose raffigurazioni su alcune pareti. Gli artefici di quella scoperta furono Severino Albertini, Remo Mazzotta, Isidoro Mattioli, Enzo Evangelisti e Daniele Rizzo, che a lungo ne hanno raccontato i particolari e le emozioni vissute. La Grotta dei Cervi è “uno dei più importanti e grandiosi monumenti d’arte pittorica postpaleolitica d’Europa”, secondo la definizione del professor Paolo Graziosi, ma ancora oggi aspetta il giusto riconoscimento benché sia stato scritto e divulgato a sufficienza. A cinquant’anni dalla scoperta c’è tanto da studiare e approfondire, anche in considerazione del fatto che qualsiasi cavità di interesse preistorico, anche di modeste dimensioni, non finisce mai di stupire. A maggior ragione la Grotta de Cervi con i suoi quattro corridoi e con i suoi 2462 metri di sviluppo planimetrico. Un patrimonio dell’umanità che proprio in occasione del cinquantesimo anniversario della scoperta, il Gruppo Speleologico Neretino ha voluto ricordare con un convegno