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Donati: “Più lavoro, grinta e cattiveria; la squadra è viva”

LECCE – Giulio Donati è uno dei due rinforzi già acquisiti dal Lecce in questa sessione di mercato, per lui un gradito ritorno in maglia giallorossa dopo l’esperienza nella stagione 2010-11, quando collezionò 14 presenze nella squadra di De Canio che conquistò una bella salvezza.

Ospite della puntata 1504 di Piazza Giallorossa, il terzino destro di Pietrasanta, ha parato di questo ritorno e del momento del Lecce:

Sono contento di esser tornato a casa, un grazie particolare ai compagni che mi hanno accolto in una maniera eccezionale, dopo una settimana mi sentivo già uno di loro e questo mi ha dato modo di sentirmi ad agio mio già nelle mie prime due uscite che purtroppo sono andate male come non volevamo”.

Il Lecce in questo momento è apparentemente crisi risucchiato in un vortice di risultati negativi che dura da quattro turni con 4 sconfitte che hanno insinuato diversi dubbi per il prosieguo del campionato e dunque bisogna uscirne, Donati spiega come dal suo punto di vista:

Con il lavoro, con un po’ di rabbia in più che deve darci grinta e cattiveria che deve poi trasformarsi in più concentrazione, più corsa, più appunto più compattezza di squadra per fare una partita con meno errori, perché se eliminiamo queste lacune che abbiamo, la squadra è viva”.

Poi parla risponde ad una domanda sul suo nuovo mister, Fabio Liverani:

Il mister è una persona che pretende molto, sempre alla ricerca della perfezione, si arrabbia, ti sgrida, quando non esprimi le sue idee. E se uno si ferma a pensare a partita finita si accorge che quello che ti chiedeva era il giusto per fare una gara migliore”.

Domenica al Via del Mare arriva l’Inter, una sfida che sulla carta sembra senza storia ma nel calcio non c’è mai nulla di scontato:

Speriamo di contraddire le statistiche. Giochi contro l’Inter con un pubblico incredibile, è il sogno di ogni bambino. Giochi in A, di fronte ai tuoi tifosi, senza, tra virgolette, nulla da perdere, l’importante è non fare figurette e mettercela tutta. Non bisogna partire spacciati perché tutto può accadere come abbiamo visto contro la Juve e contro il Milan. Credetemi, i ragazzi si impegnano, tutti ci impegniamo e sarebbe il giusto premio portare a casa il risultato. Apprezzo più o meno tutti i calciatori dell’Inter ma soprattutto l’allenatore. Nel calcio di oggi, tolti Messi e Ronaldo, gli altri più o meno si equivalgono, la differenza la fa la mentalità e Conte in questo è un maestro, anche perché non hanno cambiato molto rispetto ma lui ha trasmesso questo, mentalità e voglia”.

 

M.C.

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