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Brindisi, “1500 voti spostati in una notte”: bufera a Palazzo di città

BRINDISI- Bufera nella politica cittadina di Brindisi. L’opposizione chiede chiarezza al sindaco Riccardo Rossi dopo le dichiarazioni di un dipendente della Multiservizi. Ieri, durante l’incontro convocato per illustrare alla città il piano di predissesto a fronte di debiti per 55 milioni di euro del Comune, Sandro Trane, lavoratore della partecipata del Comune, ha detto pubblicamente che durante l’ultima tornata elettorale per le amministrative, “1.500 voti sono stati spostati in una notte nel rione Paradiso”, per ribaltare al ballottaggio l’esito del primo turno, che aveva visto in netto vantaggio l’avvocato Roberto Cavalera, candidato del centrodestra.

Forza Italia ha chiesto le dimissioni del sindaco Rossi e ha parlato di accusa “inquietante e gravissima”. “A questo punto – hanno detto dal coordinamento cittadino – è indispensabile che Rossi faccia chiarezza su quanto accaduto tra il primo e il secondo turno elettorale, soprattutto in riferimento allo “spostamento” di un così alto numero di voti grazie al decisivo intervento dello stesso dipendente della Brindisi Multiservizi e per giunta “notte tempo”. Se la storia non è andata in questi termini, allora sporga querela. Diversamente, ci sono tutti gli estremi perché si vada ben oltre la semplice cronaca giornalistica”.

Rossi ha risposto a stretto giro parlando di “parole gravissime rivolte” alla sua persona, “offensive e false oltre che assolutamente prive di fondamento”. “Il dipendente della Multiservizi, Sandro Trane, che le ha pronunciate – ha aggiunto – se ne assumerà la responsabilità in tribunale. Trovo altrettanto gravi ed infamanti le allusioni pronunciate dal consigliere Roberto Cavalera al suon di “compare Rossi”, citando modalità mafiose. Anche in questo caso l’esponente di Forza Italia ne risponderà nelle sedi opportune così come tutti coloro che rilanciano epiteti ed allusioni lesive della mia persona e della mia rispettabilità. Sapevo che non sarebbe stato facile aprirsi al confronto con la città su temi complessi come il bilancio delle casse comunali ma confido nella volontà dei cittadini di cambiare il passo; i brindisini ne hanno già dato prova in tante occasioni. Non sarà la diffamazione di pochi a farmi desistere. La legalità contraddistingue il mio operato e quello della mia coalizione oggi come in campagna elettorale, la diffamazione è la più bassa delle azioni umane ed è un reato”.

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