SQUINZANO – La Corte d’assise conferma in appello la condanna a 14 anni e mezzo di reclusione per la sorella e il cognato della minorenne di Squinzano accusata di aver occultato in un armadio, in casa, il figlio appena partorito e nato già morto. La vicenda, lo ricordiamo, risale al febbraio di due anni fa.
I due sono accusati di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale e occultamento di cadavere in concorso con la ragazza.
Entro i prossimi 90 giorni saranno depositate le motivazioni che hanno indotto i giudici a tale sentenza.