CAVALLINO- I quattro Comuni di San Donato, San Cesario, Lequile e Lizzanello hanno provato di nuovo a chiedere un rinvio delle decisioni, in attesa di una pronuncia di merito del Tar, ma la Provincia di Lecce stavolta non ha accolto la loro richiesta. E dunque va avanti spedita la conferenza dei servizi che servirà a decidere se rilasciare o meno il disco verde per mettere in moto l’impianto sperimentale di trattamento dell’amianto con il siero del latte, a Cavallino.
Dopo che il Ministero dell’Ambiente ha escluso la sottoposizione a Valutazione d’impatto ambientale per l’impianto, i quattro Comuni confinanti hanno presentato ricorso: l’11 settembre scorso, il Tar ha negato la sospensiva ritenendo che non ci sia al momento un pericolo grave e imminente in quanto impianto non è ancora attivo e manca ancora l’autorizzazione unica, cioè il lasciapassare per il quale è in corso la conferenza dei servizi che è tornata a riunirsi in mattinata. I quattro sindaci contenstano però proprio il fatto che siano stati invertiti i processi: sarebbe stato necessario, secondo loro, prima autorizzare e poi costruire l’impianto, che invece già esiste ed è fermo.
A tirare un freno, durante l’incontro in via Botti, è stata l’Arpa, che ha chiesto integrazioni al progetto in ordine ad alcuni punti relativi a controllo emissioni, frantumazione dell’amianto per il rischio di dispersione fibre all’ingresso dell’impianto e gestione del rifiuto finale. Presenti in mattinata anche una delegazione dei medici Isde e il Comitato per la salvaguardia del territorio di Cavallino e Castromediano.
Tanti i dubbi sul tavolo, a fronte di un progetto appunto sperimentale. Riguardano sicuramente la certezza sulla presenza di emissioni nell’aria, ma anche la localizzazione, in una zona già gravata da problemi ambientali molto seri.
T.C.