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Xylella, Coldiretti: pagamenti solo per 80 aziende su 1004 per area infetta

SALENTO- Via libera ai pagamenti per sole 80 aziende agricole dell’area infetta da Xylella su 1004 rientrate in graduatoria del bando 5.2 del PSR con decreti di concessione risalenti a giugno e ad agosto per 1,9 milioni di euro, pari al 4% delle risorse disponibili per la rigenerazione del Salento su una dotazione finanziaria complessiva della sottomisura di 45 milioni di euro. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, rispetto ad un bando pubblicato il 31 maggio 2018, su cui sono stati anche drenati i 30 milioni di euro di fondi CIPE. “In realtà risulta che, nonostante le opportune fideiussioni bancarie, neppure le aziende agricole con regolare decreto di concessione hanno ricevuto il sostegno. Parliamo di un bando per la ricostruzione del patrimonio olivicolo che dovrebbe aiutare gli olivicoltori ad espiantare e reimpiantare per far rinascere la filiera olivicola salentina. Serve la liberalizzazione dei reimpianti anche nell’area vincolate per avviare una massiccia ripresa produttiva. Il Salento sta morendo da 6 anni di Xylella e soprattutto di burocrazia ”, insiste Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Ancora senza alcuna uscita la ‘questione legna’, perché il Salento rischia di divenire una enorme legnaia, sempre che gli olivicoltori – aggiunge Coldiretti Puglia – possano finalmente espiantare gli scheletri degli ulivi morti a causa della Xylella Fastidiosa. “Quando ci sarà il via libera all’espianto e reimpianto per i circa mille agricoltori che hanno presentato domanda di sostegno con il bando della sottomisura 5.2, l’espianto – dice il presidente Muraglia – genererà oltre 6 milioni di quintali di legna in un mercato che è già stagnante”.

Luogo ideale avrebbe dovuto essere il comitato consultivo permanente per l’emergenza su ‘Xylella fastidiosa’, un tavolo regionale dove si sarebbero potute affrontare, comunicare e approfondire tutte le tematiche inerenti la malattia, costituito a novembre 2014 con delibera di Giunta regionale e mai convocato dall’Assessore regionale, così come Coldiretti Puglia continua a richiedere da almeno 1 anno la convocazione del tavolo istituzionale che rispetti la composizione prevista dall’ordine del giorno del Consiglio regionale del 31 maggio 2018.

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