LECCE – Nel 2006 le famiglie che vivevano negli alloggi di edilizia residenziale pubblica in via Pozzuolo, a Lecce, furono “spostate” in altri alloggi nel rione Casermette e in via Sozy Carafa. Avrebbe dovuto essere una soluzione temporanea, per consentire al Comune di abbattere e ricostruire le vecchie case di San Pio. In realtà sono trascorsi ben 13 anni.
Tra queste famiglie c’è quella della signora Ponarosa, invalida, con tre figli. È la mamma di Francesco, il ragazzone simpatico che tutti conoscono a Lecce perché solito passeggiare per le strade della città mentre ascolta musica con le cuffie alle orecchie. Ci siamo già occupati in passato di questa donna.
Quando l’11 luglio scorso dal Comune è giunta la buona nuova, ossia la fine dei lavori negli alloggi di Via Pozzuolo, la donna ha impacchettato e fatto imballare tutto ciò che aveva in casa, pronta al trasferimento. Cosa che, in realtà, aveva già iniziato a fare nel novembre 2017, quando un’assistente sociale le avrebbe detto che finalmente di lì a poco sarebbe potuta tornare nella sua vecchia abitazione, rimessa a nuovo.
Adesso quest’attesa, quest’eterno trasloco in corso, per lei è diventato insostenibile.
È in via Pozzuolo che la donna ha cresciuto i suoi figli, è lì che aveva le comodità di cui ha bisogno. Quello che di più la fa arrabbiare sono le scuse, “tante -dice- per giustificare un ritardo inspiegabile”. Qualcuno le avrebbe spiegato, infatti, come il protrarsi dei tempi d’attesa siano dovuti anche alle tante richieste avanzate dai futuri occupanti, come le sue ad esempio. Le era stata assegnata una casa al piano terra con due camere da letto, ma considerato il numero dei figli e la disabilità di uno di loro, la donna ha chiesto una casa con una camera in più.
“Fate presto”: poche parole ma che, miste a disperazione, dicono tutto.
