LIZZANELLO- Le posizioni dei ricorrenti erano differenziate e potenzialmente in conflitto tra loro. Il TAR Lecce ha dichiarato inammissibile il ricorso collettivo presentato da 55 proprietari di immobili, adibiti ad abitazioni e attività commerciali e professionali, nel Comune di Lizzanello, contro le decisioni del Consiglio Comunale su due argomenti: la determinazione della Tari, la tariffa sui rifiuti, per l’anno 2017, e il bilancio di previsione 2017/2019.
I ricorrenti lamentavano l’erroneità dei calcoli per stabilire le tariffe Tari in relazione all’effettivo costo del servizio per le rispettive categorie di contribuenti, e una carenza istruttoria. E censuravano il bilancio di previsione 2017/2019 per omessa esposizione delle minori entrate per riduzioni, esenzioni e agevolazioni. Il difensore del Comune di Lizzanello, l’avvocato Pietro Quinto, ha obiettato per le posizioni dei ricorrenti “differenziate e potenzialmente confliggenti”. L’eventuale accoglimento del ricorso, secondo il legale, avrebbe potuto avvantaggiare alcuni ricorrenti a danno di altri.
Il TAR Lecce ha accolto la tesi, rilevando che effettivamente i ricorrenti hanno censurato l’operato dell’Amministrazione di Lizzanello deducendo da un lato che non sarebbero state adeguatamente illustrate le procedure per la ripartizione dei costi del servizio tra le categorie di utenze domestiche e quelle non domestiche; per altro verso non sarebbe stata assicurata un’adeguata agevolazione per le utenze domestiche. Per i giudici amministrativi, l’accoglimento del ricorso nei termini posti dai ricorrenti si rifletterebbe comunque «a vantaggio di una delle due macrocategorie (riduzione della tariffa per le abitazioni) e a danno dell’altra (trasferimento del maggior costo alla categoria delle utenze non domestiche). Da qui il conflitto di interesse e l’inammissibilità del ricorso collettivo.
