Attualità

Nuova casa dello studente nella struttura diocesana di Castromediano

LECCE- Una soluzione tampone, ma comunque a medio-lungo termine, potrebbe essere rappresentata dalla casa di accoglienza accanto all’ex seminario di Castromediano: per risolvere la questione relativa alla mancanza di posti letto per gli studenti che risultano idonei ad ottenere un alloggio, si punta dunque ad attivare la struttura Pastor Bonus della diocesi di Lecce. In mattinata, è stato effettuato un sopralluogo da parte dell’assessore all’Istruzione Sebastiano Leo, del direttore generale di Adisu Puglia Gavino Nuzzo e delle rappresentanze delle associazioni studentesche universitarie.

Casa Pastor Bonus, realizzata nel 1994 (anno della venuta a Lecce di papa Giovanni Paolo II) e usata come hotel, conta un residence di 120 posti letto dislocati su 60 camere dotate di servizi e allestite per essere immediatamente utilizzate dagli universitari. E’ gestita dall’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. E’ da non confondere con l’ex seminario, al momento vuoto, e con i 17 mini appartamenti ora destinati alle famiglie.

“Il nostro impegno è quello di garantire un posto letto a quegli studenti che ne hanno fatto richiesta e ne hanno diritto”, ha affermato Leo. Questo in attesa di una nuova casa dello studente che, in futuro, potrebbe anche essere realizzata in un’ala dell’ex ospedale Galateo.

“Dopo due procedure di gara andate deserte, abbiamo registrato la volontà di Pastor Bonus a partecipare al prossimo avviso pubblico che abbiamo intenzione di avviare con ogni adeguata urgenza a partire da lunedì prossimo”, ha dichiarato il direttore dell’Adisu, Nuzzo. “Confidiamo che la questione venga almeno temporaneamente risolta con l’individuazione di una struttura che soddisfi le esigenze degli studenti”, ha rimarcato.

Ai rappresentanti degli studenti, infatti, la proposta pare piacere. “Noi – dicono da Link – siamo favorevoli ad accogliere questa soluzione temporanea piuttosto che ricorrere al semplice contributo per le spese di affitto previsto dal bando, perché crediamo che per uno studente ricevere un posto alloggio, sebbene non in una residenza Adisu,  permette di condividere un’esperienza di vita con altri studenti ed è di gran lunga più conveniente economicamente. Il contributo alloggio infatti è insufficiente a coprire i costi e le tempistiche di erogazione costringono le famiglie ad anticipare tutte le spese”.

“L’aver individuato comunque una possibile sede idonea a ospitare gli studenti ci fa ben sperare e ci permette di guardare con più calma al progetto per una nuova casa dello studente da centinaia di posti e con elevati criteri di qualità”, ha aggiunto Leo.

C’è però anche un dettaglio non da poco da garantire, attivando quel plesso come residenza universitaria: i collegamenti con le sedi di Ecotekne, Ateneo e le altre dislocate in città. “L’Adisu – incalzano dall’associazione Link – dovrà mostrare attenzione alla necessità degli studenti di avere a disposizione un servizio di trasporto idoneo per raggiungere le sedi universitarie e il centro della città, anche nelle ore serali, e la garanzia di poter usufruire facilmente del servizio mensa”.

 

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