LECCE-L’attesa è finita e questa sarà finalmente l’estate in cui la regina del barocco leccese, la basilica di Santa Croce, potrà essere ammirata nel suo splendore, senza intralci, teli, coperture o impalcature.
Da qualche ora la facciata e il monumentale rosone, diventati il simbolo di Lecce, tornano ad essere l’immagine da cartolina che incanta i turisti ed è l’orgoglio dei leccesi. Si offrono, nel loro splendore, le sei colonne a fusto liscio, la successione delle allegorie e personaggi mostruosi, putti e balaustra, decorazioni floreali e colonnine che creano i ricami che hanno reso Santa Croce una delle espressioni più autentiche e meglio riuscite dello stile barocco. Alla portata di sguardi ammirati e obiettivi il monumentale rosone con i suoi intarsi.
Un mese fa lo svelamento, dopo due anni di restauri e di lavori impegnativi, sotto gli occhi incantati di centinaia di persone, pronte a riappropriarsi della bellezza della basilica. Ora, come promesso, via anche ai ponteggi che in questi mesi hanno permesso ai restauratori di raggiungere ogni angolo della facciata ed hanno consentito anche ai non addetti ai lavori di ammirare da vicino lo splendore degli intarsi. Gli interventi di recupero, del valore di due milioni di euro stanziati dalla Regione, sono stati eseguiti dalla ditta Nicolì ed hanno permesso, con studi e diagnosi della pietra, di restituire ai cittadini il monumento di proprietà della Curia così come era all’origine. Intanto, sulla pagina Fb di “Vivere Lecce” un cittadino ha postato la foto di ragazzi seduti sulle scalinate. Il preludio di soste e bivacchi sui gradini della chiesa? Qualcuno già invoca un’ordinanza come quella emessa dalla sindaca Raggi per la scalinata di Trinità dei Monti a Roma.