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Dott. Palaia, 38° ritiro con il Lecce: “I nuovi si sono già integrati nel gruppo”

Santa Cristina (BZ) – Un amore viscerale, immenso, a volte istintivo, una vita dedicata al Lecce, a bordo campo, in campo a correre, a curare i suoi ragazzi, una vita trascorsa a difendere i colori giallorossi; responsabile sanitario, amuleto e portafortuna della squadra salentina, è Giuseppe Palaia, Peppino per gli amici, il dottore giallorosso per antonomasia.
Lo abbiamo intervistato in ritiro, il suo 38° nella sua 39^ stagione nell’US Lecce all’alba del suo 16° campionato di serie A, numeri importanti.

Il dott. Giuseppe Palaia a Santa Cristina (BZ)

“Un periodo lunghissimo che spero possa continuare con altre tappe- afferma Palaia – il ritiro è momento particolare perché si vive la grande aggregazione del gruppo soprattutto si crea la miscela vecchi e nuovi. Serve per formare la squadra ed è importantissimo dal punto di vista dell’unione psicologica ed emotiva”.
Poi parla dei nuovi arrivati: “I nuovi sono bravissimi ragazzi, si sono già integrati nel gruppo; io considero il gruppo un mosaico, ogni pezzettino deve stare al suo posto e rende il mosaico visibile, se qualche pezzettino va fuori è chiaro che la figura non è bella”.
Emotivamente coinvolto parla delle sue sensazioni: “Grande coinvolgimento per me perché sento forte l’appartenenza ai colori giallorossi”.

Il Lecce dopo l’amichevole col Frosinone rientrerà nel Salento, tre giorni di risposo per tutti e poi largo alla seconda parte della preparazione:
“I carichi di lavoro – spiega il dottore – li stabilisce l’allenatore insieme ai preparatori; si comincerà a scaricare in vicinanza delle gare ufficiali. Il carico eccessivo può portare a quelle patologie di sovraccarico ma se non ci fosse questo non sarebbe la super compensazione che serve a migliorare la prestazione”.

E per lui questo che sta per iniziare è il 16° campionato di A e sull’impegno dello staff medico precisa:

“Con questo sono 16 i campionati di A; per quanto riguarda impegno staff medico dico che lavorare in C oppure in serie B o in A è uguale, l’impegno è sempre massimo e non si imprime in base alla categoria”.

Lo striscione della Nord: Peppino portaci in B

Con i tifosi ha un rapporto particolare ed esprime il suo pensiero sul meraviglioso record di abbonamenti che resisteva dalla stagione della prima promozione in serie A, accarezzando infine la sua Curva:
“Sono contento per questo record per questa società è formata da gente locale che non ha secondi fini ma ama solo la maglia, ed è giusto che sia arrivato questo record. Il pubblico ha capito lo sforzo della società ed ha risposto alla grande. Io sono legato molto alla Curva Nord perché mi è stata vicina in momenti particolari e anche quando sono tornato. Sono shock emotivi che mi sono rimasti dentro”.

 

M.C.

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