LECCE- Ha raggiunto la terraferma a fine gennaio, è stata “spulciata”, analizzata da cima a fondo, anche con il supporto delle nanotecnologie. Sul suo destino, però, ancora nessuna buona nuova. La statua di Sant’Oronzo, uno dei santi patroni di Lecce, giace in un atrio interno di Palazzo Carafa da circa 6 mesi, in attesa che la soprintendenza decida il da farsi, ossia se sia il caso di procedere al restauro e riportare l’originale in cima alla colonna, o (considerato il livello di deterioramento constatato) preservarne la conservazione in un museo e dunque sostituirlo in piazza con un clone. Le due ipotesi richiederebbero interventi diversi, come ci spiega l’architetto Maurizio De Vito.
Gli interrogativi aperti sono tanti, considerate le altrettante variabili che Curia, Comune e Soprintendenza insieme stanno valutando in questi giorni. L’unica certezza, ad oggi, è che rispetto a quello preventivato, il costo dell’intervento di restauro potrebbe essere più corposo. La ditta che se ne occupa, la Colaci Impianti e Restauri, potrebbe dover ampliare la caccia agli sponsor: sono questi ultimi, infatti, a coprire tutte le spese per il restyling in questione. L’ipotesi più accreditata, intanto, resta la sostituzione con una copia fedele dell’ originale. Pur trattandosi di un Santo, l’auspicio è che l’intervento non richieda tempi biblici.
E.Fio