ANDRIA/LECCE – La tragedia si è consumata ad Andria, nella comunità educativa di cui la ragazza era ospite.
Una sedicenne leccese è stata trovata senza vita, impiccata a una grata della struttura riabilitativa. E la famiglia, distrutta dal dolore, vuole capire come sia potuto accadere. Non darà sollievo a una mamma e a un papà inconsolabili, ma conoscere la verità è fondamentale. Per questo l’avvocato Massimo Bellini, per conto della famiglia, ha presentato un esposto alla Procura dei Minori di Bari, per stabilire eventuali responsabilità della struttura.
La sedicenne viveva in comunità da quando, a gennaio scorso, la famiglia si è accorta che c’erano dei problemi per cui la ragazza andava sostenuta. Non si poteva starsene con le mani in mano, bisognava affidarsi a professionisti che sapessero gestire la situazione.
E la sedicenne era stata trasferita nell’ultima struttura proprio perché sembrava la più accreditata ad occuparsene. Solo che pare che lei non volesse spostarsi dalla precedente comunità. Per le gravi problematiche che aveva, secondo l’avvocato Bellini non andava lasciata da sola. E invece, alle 15,00 di martedì, è stata fatta la drammatica scoperta.
Ora è il momento delle lacrime, e tantissime sono, anche sui social, le attestazioni di affetto degli amici e dei compagni di scuola -frequentava un liceo leccese-.
Poi del caso si occuperà la Magistratura.