AmbienteAttualitàSanità

A Taranto si muore di più: dramma eccesso di tumori tra i ragazzi

TARANTO- A Taranto si muore di più. Non solo, ci sono più malformazioni tra i bambini e c’è un eccesso di tumori tra i ragazzi. Numeri nero su bianco, a documentare ancora una volta la gravissima situazione sanitaria di una delle città più inquinate d’Italia. Sono i dati del V Rapporto dello studio epidemiologico Sentieri, pubblicato online da Epidemiologia e prevenzione, rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia.

Nel Sin (sito di interesse nazionale) di Taranto , stando a quanto è riportato, “la mortalità generale e quella relativa ai grandi gruppi è, in entrambi i generi, in eccesso. Nella popolazione residente risulta in eccesso la mortalità per il tumore del polmone, mesotelioma della pleura e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne”.

In particolare, è impennata di tumori al polmone nelle donne e di mesotelioma pleurico in entrambi i generi.

Per la sezione pediatrico-adolescenziale-giovanile, “il quadro della mortalità generale – viene spiegato – è sostanzialmente in linea o in difetto rispetto all’atteso nelle diverse classi di età considerate, ma l’elevata incertezza delle stime non consente di delineare un chiaro profilo di mortalità”. Ci sono anche bambini malformati, con 600 casi congeniti registrati tra il 2002 e il 2015, oltre l’atteso calcolato su base regionale, dato che tanto ha fatto discutere e che era già emerso nel rapporto di Valutazione del danno sanitario per lo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto.

Altra piaga è quella del cancro tra i ragazzi. Sempre nel periodo di riferimento considerato, 2006-2013, sono stati registrati nel Sin di Taranto “173 casi di tumori maligni” tra 0-29 anni. Di questi, 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita. Exploit soprattutto di tumori del sistema linfoemopoietico al quale contribuisce sostanzialmente un eccesso del 90% nel rischio di linfomi, in particolare linfomi non Hodgkin.

In età giovanile (20-29 anni) “si evidenzia un eccesso del 70% per l’incidenza dei tumori della tiroide, basato su 30 casi, al quale contribuisce soprattutto il genere femminile con 25 casi. L’eccesso si osserva anche su tutte le età considerate (0-29 anni), con 32 casi complessivi, dei quali 27 tra le ragazze. Sempre in età giovanile si osservano anche eccessi di tumori delle cellule germinali, trofoblastici e gonadici, ma esclusivamente tra i ragazzi di 20-24 anni e tra le giovani di 25-29 anni. Tra i giovani (20-29 anni) si osserva, infine, un deficit dei linfomi di Hodgkin, che caratterizza anche l’intero intervallo delle età analizzate (0-29 anni)”.

 

Tiziana Colluto

Articoli correlati

Mrs: sit-in di protesta contro le cartelle pazze dei consorzi di bonifica

Redazione

Xylella: al via il bando per i vivai pugliesi

Redazione

Riforma pensioni, ecco cosa cambierà dal 2024

Redazione

Solidarietà senza confini a Miss World: CuoreAmico conquista a Londra

Redazione

“Generazioni di Speranza”, 40 anni di aiuti e tanti volontari

Redazione

SanitaService, lavoratori pulizie a rischio. Il prefetto convoca tavolo con Asl e Regione

Redazione