LECCE- Fantasma, come Mark Caltagirone, il presunto fidanzato, probabilmente immaginario, della showgirl Pamela Prati. Le urne consegnano a Lecce questo centrodestra, il peggiore degli ultimi anni alle amministrative, fermo al 33,10 per cento.
I numeri vanno letti in profondità: sommando i voti di Erio Congedo (17.508) e quelli di Adriana Poli Bortone (5.084), per un totale di 22.592 preferenze di area, mancano all’appello 1.295 voti per raggiungere quelli che due anni fa aveva ottenuto il candidato azzurro Mauro Giliberti (23.887), che aveva agguantato il 45,22 per cento.
È un’emorragia a esclusivo vantaggio di Carlo Salvemini. Non è riuscito ad accaparrarseli né il candidato cinquestelle Arturo Baglivo, visto che, anzi, il Movimento in due anni ha smarrito per strada 667 voti, né Mario Fiorella, che ha fatto meno bene di Luca Ruberti. Invece, Salvemini vola: il suo elettorato (26.909 voti) supera di 2.750 voti la somma tra quelli che lui stesso e Alessandro Delli Noci avevano conquistato singolarmente al primo turno (24.159) e supera anche di 4.869 voti le sue preferenze del secondo turno.
Numeri, appunto. Su cui il centrodestra è chiamato alla riflessione. Per Adriana Poli Bortone ha pesato anche il voto disgiunto. Un terremoto inatteso per la coalizione capeggiata da Congedo, incredula già davanti alle prime proiezioni. C’è chi, come il senatore leghista Roberto Marti, rivendica la strategia utilizzata, quella delle primarie.
t.c.