Cronaca

Servizi elettorali, lettera minatoria al titolare di una ditta

SQUINZANO – “Non si può vivere la vita da imprenditore con la paura costante che possa succedere qualcosa: da tre anni puntualmente ricevo delle lettere, delle minacce e dei dispetti. Questa volta ho denunciato tutto, perchè questa volta è diverso: l’intimidazione è rivolta al servizio elettorale che la mia ditta svolgerà il prossimo 26 maggio“. E’ solo una parte dello sfogo pubblicato su fb da Salvatore Del Vecchio, giovane titolare dell’omonima ditta con sede a Squinzano che offre, tra gli altri, servizi legati al periodo elettorale, come il montaggio plance, la defissione di manifesti abusivi e la pulizia delle aule scolastiche.

Nella denuncia che ha sporto presso la stazione dei carabinieri del paese, il giovane racconta di essere stato vittima dell’ennesima minaccia legata al suo lavoro. La terza, per l’esattezza, negli ultimi tre anni. Nello specifico lo scorso 3 maggio nella cassetta della posta ad attenderlo c’era un biglietto con su scritto: “Visto che sei in ritardo, non partecipare al servizio elettorale, altrimenti saranno ca**i tuoi“. Il riferimento è al servizio affidatogli dal Comune di Squinzano in vista delle Europee, il 26 maggio prossimo. Così come, di fatto, tutte le precedenti lettere minatorie che Del Vecchio ha ricevuto sempre in corrispondenza dell’assegnazione di un servizio comunale alla sua ditta.

Arrivano sempre puntuali quando mi sfiora l’idea di partecipare a qualcosa nel mio paese, o a livello comunale o a livello privato poco cambia – scrive –  Onestamente da uomo e da titolare non mi tiro indietro assolutamente, ma da figlio, fratello e nipote ci sto riflettendo. Non posso avere paura di un foglio A4, ma ho paura di non conoscere la frustrazione di chi ha scritto questa lettera. Ho paura di non sapere dove può arrivare questa persona, quale tipo di danno può farmi. Vorrei semplicemente non rivivere l’angoscia e il timore delle minacce precedenti. Ho pianto per l’impotenza che si prova di fronte a certi gesti -continua-  Mi sono fermato ventiquattro ore per decidere sul da farsi. Ho riflettuto su questi 8 anni di lavoro e sui sacrifici miei, sommati ai 30 anni di sacrifici di mio padre. Poi mi sono armato del mio sorriso e della mia voglia di fare e vado avanti”.

E.Fio

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