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Amministratori sotto tiro, Lecce 5° provincia in Italia per intimidazioni

LECCE- Le minacce ai commissari straordinari e a un candidato sindaco di Parabita, con la pronta reazione dello Stato, sono l’ultimo, grave, tassello di una scia di intimidazioni che scaraventa la provincia di Lecce al quinto posto in Italia per episodi in cui gli amministratori locali sono finiti sotto tiro. Lo certifica l’ultimo rapporto di Avviso Pubblico, reso noto qualche giorno fa e relativo al 2018: 16 casi solo nel Leccese, distribuiti in appena otto comuni. A questi si sommano altri otto a Brindisi e due a Taranto. Nel complesso, pur registrando un lieve calo, la Puglia è la terza regione, con 59 episodi, dietro Campania e Sicilia e prima della Calabria.

Non si tratta solo di territori ad alta densità mafiosa quelli in cui si registrano le intimidazioni che spesso sono collegate anche al contesto di profonda difficoltà economica. È il caso di Lecce, 97esima nella classifica delle province italiane per retribuzione annua. Un quadro delle minacce sempre più multiforme quello che restituisce il 2018: la forma più classica è quella dell’incendio dell’auto, ma aumentano anche le aggressioni verbali e quelle veicolate via social.

Ad aver tremato, lo scorso anno, è stata soprattutto Arnesano: due incendi, a febbraio e maggio, hanno distrutto altrettante auto del Comandante della Polizia locale. Successivamente, una molotov è stata ritrovata davanti all’abitazione del Sindaco Emanuele Solazzo. A Parabita, dove in questi giorni è avvelenato il clima della campagna elettorale in vista del ritorno alle urne dopo lo scioglimento per mafia, una lettera di minacce in greco antico era stata spedita all’ex vicesindaco Alberto Cacciatore, consigliere comunale. La missiva all’interno conteneva anche una polvere bianca. A Taviano un uomo è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di estorsione continuata nei confronti di alcuni amministratori e dipendenti comunali. Al vice-sindaco avrebbe rivolto diverse intimidazioni, attraverso telefonate continue e appostamenti sotto casa. Un assessore sarebbe stato aggredito poiché ritenuto “colpevole” di essersi opposto all’assegnazione all’uomo dell’incarico di custode di un parco. Vi sono poi le minacce a due assistenti sociali da cui pretendeva denaro o l’assegnazione di giornate di lavoro. L’uomo è stato rinviato a giudizio.

A Nardò, a gennaio dello scorso anno è stata incendiata l’auto della moglie di Mino Frasca, presidente della Sgm; a Lecce, l’ex sindaco Carlo Salvemini è stato più volte oggetto di minacce sia sui social che in centro; intimidazioni via social anche al sindaco di Lizzanello e un’aggressione si è registrata ai danni del vicesindaco di Casarano.

Otto i casi censiti nella provincia di Brindisi. Nel capoluogo è stata versata della benzina davanti alla porta d’ingresso dello studio dell’avvocato Gianluca Serra, candidato alla carica di sindaco. A Carovigno, a pochi giorni dalla tornata elettorale, è finito nel mirino il geometra Angelo Locorotondo, candidato al Consiglio comunale. Ad Oria, Daniela Capone, candidata sindaco, ha ricevuto cartoline contenenti minacce e “auguri di morte”. Due i casi nella provincia di Taranto. A Leporano il sindaco Angelo D’Abramo, nel mirino di reiterate intimidazioni già nel 2016 e nel 2017, ha denunciato in Procura minacce contro la sua persona e i suoi familiari veicolate attraverso i social network.

A pesare, secondo Avviso Pubblico, c’è anche il progressivo avvicinamento tra clan baresi, foggiani e della Scu, come denunciato nell’ultima relazione della Dia.

 

Tutti gli episodi nelle tre province salentine:
13 GENNAIO- NARDO'(LE) Un incendio distrugge l’auto della moglie di Mino Frasca, presidente della Sgm, società mista che si occupa della mobilità urbana nella città di Lecce. Nel 2016 era già stata bruciata l’autovettura di proprietà di Frasca.

18 FEBBRAIO- ARNESANO (LE) Attentato incendiario, nel cuore della notte. Ignoti hanno dato alle fiamme la vettura del comandante della Polizia Municipale, Gabriele Podo.

27 FEBBRAIO – TAVIANO (LE) Un uomo viene arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver costretto alcuni dipendenti dell’amministrazione comunale a procurargli un ingiusto profitto, mediante minacce gravemente intimidatorie. Al vicesindaco avrebbe rivolto diverse intimidazioni, attraverso telefonate continue e appostamenti sotto casa. Un assessore sarebbe stato aggredito verbalmente poiché ritenuto “colpevole” di essersi opposto all’assegnazione all’uomo dell’incarico di custode di un parco. Vi sono poi le minacce a due assistenti sociali da cui pretendeva denaro o l’assegnazione di giornate di lavoro. Nel successivo mese di luglio l’uomo è stato rinviato a giudizio per estorsione continuata.

9 MARZO – LECCE “Caro Salvemini, ti sei dato la zappa sui piedi. Non puoi nemmeno immaginare il danno che provocherai”. “Salvemini stia attento a non commettere questo errore. Se ne pentirà amaramente”. Minacce e avvertimenti espliciti, pubblicati su Facebook poche ore prima che un incendio distruggesse alcuni dei 48 box di vetro e alluminio a Settelacquare, nel complesso dove le ultime due amministrazioni – tra cui quella del Sindaco Carlo Salvemini – hanno tentato di far traslocare alcuni ambulanti.

5 MAGGIO- ARNESANO (LE) Un incendio distrugge l’autovettura di Gabriele Podo, Comandante della Polizia Municipale. Il mezzo del capo dei vigili era già stato incendiato a febbraio.

7 MAGGIO- BRINDISI Viene versata della benzina davanti alla porta d’ingresso dello studio dell’avvocato Gianluca Serra, candidato sindaco.

10 MAGGIO- CAROVIGNO (BR) Un incendio notturno danneggia il chiosco di p proprietà di Nicola Semeraro, già consigliere comunale.

20 MAGGIO – PARABITA (LE) Un’altra lettera di minacce in greco antico ad un amministratore locale pugliese: dopo l’assessore di Acquaviva delle Fonti Austacio Busto, è toccato all’ex vicesindaco di Parabita Alberto Cacciatore, attuale consigliere comunale. La missiva è stata recapitata all’ufficio postale del paese e all’interno conteneva anche una polverina bianca, sottoposta alle analisi del caso. L’amministrazione comunale di Parabita è finita nell’occhio del ciclone a causa dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

29 MAGGIO – LECCE Un principio d’incendio viene appiccato con del liquido infiammabile alla porta di un’agenzia di cui è socio il consigliere comunale Antonio Finamore.

30 MAGGIO – CAROVIGNO (BR) A pochi giorni dalla tornata elettorale nel mirino finisce il geometra Angelo Locorotondo, candidato al Consiglio comunale. Ignoti hanno appiccato il fuoco all’interno della sua villetta estiva.

30 MAGGIO – FASANO (BR) Rubata e incendiata l’auto in uso dell’assessore Leo De Leonardis.

2 GIUGNO – BRINDISI In fiamme l’auto del genero del sindaco Domenico Fina. Anche nel 2015 il genero subì lo stesso tipo di intimidazione.

5 GIUGNO – ORIA (BR) Daniela Capone, candidata sindaco, ha ricevuto cartoline “contenenti insulti, minacce e auguri di morte”.

12 GIUGNO – ARNESANO (LE) Dopo i raid contro il Comandante della Polizia Locale, nuovo atto intimidatorio. Viene trovata una molotov davanti all’abitazione del sindaco Emanuele Solazzo.

30 GIUGNO – LECCE Mentre si trovava con i familiari ad un evento organizzato nel centro storico, il sindaco Carlo Salvemini è stato avvicinato da una persona che, dopo aver proferito nei confronti del sindaco una serie di insulti, avrebbe tentato di aggredirlo.

15 LUGLIO – LIZZANELLO (LE) Il sindaco Fulvio Pedone viene minacciato sui social network.

10 AGOSTO – LEPORANO (TA) “Intimidazioni contro di me e contro la mia famiglia attraverso i social. Ho rassegnato le dimissioni e mi riservo di presentare un esposto in Procura”. Lo comunica il sindaco Angelo D’Abramo, nel mirino di reiterate intimidazioni già nel 2016 e nel 2017. Una settimana più tardi ha revocato le dimissioni.

26 SETTEMBRE – SAN DONACI (BR) In fiamme l’auto di proprietà del marito di Antonella Vincenti, consigliere comunale ed ex candidata sindaco del paese. L’auto era parcheggiata nel cortile privato dell’abitazione della coppia.

28 SETTEMBRE – MESAGNE (BR) Atto vandalico perpetrato ai danni della macchina del sindaco Pompeo Molfetta. Durante la notte qualcuno ha tagliato le ruote della sua auto.

12 OTTOBRE – CASARANO (LE) Il vicesindaco Ottavio De Nuzzo viene aggredito da un uomo nel chiostro comunale.

11 DICEMBRE – SURBO (LE) Rubate durante la notte nel palazzo del Comune due pistole in dotazione al Corpo di Polizia Locale e alcune munizioni che si trovavano in una cassaforte. Surbo è commissariato dal maggio scorso dopo essere stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

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