LECCE-Sono stati fermati all’alba i due montenegrini indiziati di aver importato in Italia pistole e armi da guerra. I finanzieri del Gico di Lecce dalle prime luci del mattino sono stati impegnati nell’operazione chiamata “Bulldozer”, volta a stroncare un traffico di armi provenienti dal Montenegro. Le indagini sono state avviate subito dopo l’arresto in flagranza, lo scorso novembre, nel Porto di Bari, di un ventitreenne di Galatina che, di rientro dal Montenegro, era stato scoperto alla dogana con un carico di armi nascoste nel serbatoio di benzina dell’auto: 9 pistole, 3 armi camuffate da penna (classificate da guerra) e munizionamento vario. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito sia le modalità di importazione delle armi, sia l’individuazione dei committenti: due uomini di 44 e 25 anni nati a Lecce ma di origine montenegrina che si erano impegnati anche a pagare le spese legali del ragazzo arrestato e ad aiutare la sua famiglia. La Direzione Distrettuale Antimafia ha disposto il fermo immediato dei due che adesso sono in carcere. I Finanzieri del G.I.C.O., i Baschi Verdi e gli elicotteri del ROAN di Bari, hanno eseguito una serie di perquisizioni anche presso il campo nomadi “Panareo”. Sono in corso approfondimenti finalizzati a verificare se le armi sottoposte a sequestro fossero destinate alla criminalità organizzata salentina.
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