FRIGOLE – Alle 16 quest’imbarcazione che vedete in video tenta di uscire dal porto di Frigole. Impresa che sarà portata a compimento soltanto dopo le 18, ossia a distanza di due lunghe ore.
Nelle scorse ore i pescatori hanno rivolto un appello direttamente al commissario che al momento guida l’amministrazione leccese. Episodi come questo del pomeriggio, infatti, qui sono ormai all’ordine del giorno e chi di pesca ci vive è esasperato. “Farsi spazio tra le alghe con l’elica della stessa imbarcazione ha un costo e un rischio”. Lo spiega Michelino Ricci, residente della marina, che alla scena ha assistito in prima persona.
“Negli anni si sono spesi migliaia di euro per delle soluzioni tampone – rimarca, ribadendo quanto lamentato ieri dai pescatori – e probabilmente con la stessa spesa, se negli passati avessimo trovato ascolto, oggi avremmo un porto degno di tale nome”. Considerando anche la situazione di San Cataldo, non hanno la possibilità di poter svolgere la propria professione e viene a mancare, si diceva, la loro unica fonte di reddito e di sostentamento. Sono due i canali che potrebbero essere usati per le imbarcazioni dei pescatori e nessuno dei due è fruibile a causa del loro abbandono.
Il concetto è chiaro: “Non ci si può ricordare delle marine leccesi soltanto in campagna elettorale – conclude Ricci – Sono anni che periodicamente il problema torna, le passerelle dei politici vanno e vengono, mentre le alghe restano qui. Sotto gli occhi di tutti, ma senza che nessuno se ne interessi realmente”.
