Politica

Emiliano scrive al governo: “Agricoltura al collasso, 500 milioni o è disobbedienza civile”

BARI – Una chiamata alle armi per annunciare quella che, in calce, viene definita “disobbedienza civile”. La lettera scritta dal governatore Michele Emiliano e dall’assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia, indirizzata al governo centrale, ha il sapore di un aut aut.

Il motivo? L’economia della Puglia, retta in grande parte dall’agricoltura, sta collassando. Servono soldi e servono con urgenza. Non meno, stimano, di 500 milioni di euro.

Nelle due pagine di missiva si tramuta in cifre il danno definito “epocale”. A cominciare da quello prodotto dalla xylella: 180mila ettari di uliveti – il 40% delle piante delle province di Lecce Brindisi e Taranto – sono in area dichiarata infetta. Con una media di 110 piante per ettaro – si legge – si può stimare che 20 milioni di piante di olivo ricadono in una zona in cui non è più possibile eradicare il batterio e sono condannate ad un progressivo manifestarsi e diffondersi dei sintomi della malattia, con numeri in evidente e preoccupante crescita.

Danni che si sommano a quelli subiti dai vivai, dai frantoi, dal paesaggio regionale fortemente caratterizzato dalla presenza di ulivi anche secolari. Nel 2018 si è perso un milione di giornate agricole, per un calo della produzione sino al 90%. A questo si aggiunge la gelata dello scorso anno che ha causato un danno da 186milioni di euro all’economia del settore, con una prospettiva di perdita per tutto il 2019 del 58%.

Ecco perché occorrono interventi immediati, come quelli elargiti dopo il disastro di Genova o – è la stoccata del governo regionale – “per salvare banche con veri e propri blitz legislativi”.

Si chiede, dunque, espianto e reimpianto immediato, commercializzazione per i vivai, aumento di quota nazionale di vivai, indennizzi e creazione di nuova filiera energetica, arigianale e di prodotto con il legno derivante dagli abbattimenti. In più nuove risorse per compensare perdite, agevolare le amministrazioni a mettere in campo misure fitosanitarie. Insomma, un piano straordinaio immediato che stanzi 500 milioni di euro almeno, in 5 anni.

Pretendiamo la stessa attenzione di Genova e delle banche – scrive Emiliano concludendo la lettera – la pretendiamo ora”. Per poi annunciare “ogni azione di disobbedienza civile fino al varo del piano”.

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