Cronaca

Favori e giustizia, Arnesano: nessun favore ai vertici Asl, solo leggerezze

LECCE- Si avvicina la data del 29 marzo, giorno in cui è stato fissato davanti al Tribunale di Potenza in composizione collegiale il processo per gli indagati nell’inchiesta favori e giustizia: il pm Emilio Arnesano, Carlo Siciliano, Giorgio Trianni, Ottavio Narracci, Giuseppe Rollo, Mario Ciardo, Federica Nestola.

Barca, vacanze, battute di caccia, ma anche visite mediche gratuite per amici e parenti. Regali e favori, insomma, per aggiustare le indagini secondo le accuse che riguardano principalmente il pm della procura di Lecce finito in carcere il 6 dicembre scorso e dalle quali si è difeso nell’ interrogatorio di garanzia del 10 dicembre, ammettendo però, in alcuni casi, di aver sbagliato. “Qualche leggerezza l’ho commessa- dice- ma non sono il mostro che mi descrivono qui dentro”. La leggerezza riguarda soprattutto il suo rapporto con le donne coinvolte nell’inchiesta “ Mi ha preso questa mano qua di queste benedette ragazze, ma adesso basta. Non ne voglio più sapere né di ragazze né di quei galantuomini. Chiederò scusa a mia moglie e a mio figlio”. Nello stesso tempo nega il nesso di casualità con le sorti dei processi, respingendo quindi le accuse che parlerebbero di sentenze aggiustate per favorire gli amici, soprattutto quelle dei vertici Asl.

Rapporti respinti anche, sempre nell’interrogatorio di garanzia del 10 dicembre, pochi giorni l’arresto, da Ottavio Narracci, che negato di aver avuto contatti con il pm Arnesano, anche telefonici. L’accusa invece sostiene che il pm avrebbe favorito l’assoluzione di Narracci nel processo che lo vedeva imputato con l’accusa di peculato per il presunto uso privato dell’auto di servizio della Asl, negli anni in cui era direttore sanitario a Lecce. “ Io capito in un’udienza penale per processi che seguo io – dice Arnesano- in cui c’è anche questo processo Narracci della dottoressa Mignone”. Solo una casualità quindi, e non la volontà di favorire Narracci che Arnesano nega di conoscere. Solo rapporti professionali e di mera conoscenza anche quelli sostenuti durante gli interrogatori da Giorgio Trianni, primario di Neurologia del Fazzi e Giuseppe Rollo, primario di Ortopedia del Fazzi.

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