Politica

Salvemini riparte con le “Primarie del programma”

LECCE- La banda intona “Simu leccesi, core presciatu” e si apre così la nuova campagna elettorale del sindaco uscente Carlo Salvemini, che riparte in questa domenica da parco di Belloluogo e che il 3 marzo, dal Convitto Palmieri, avvierà le “primarie del programma”, come Alessandro Delli Noci, il suo maggiore alleato, le ha definite.

A sostenere il loro ticket ci sono al gran completo gli esponenti di una coalizione definita “civica, moderata e progressista” e, come è stato ribadito, con un perimetro già ben definito: Pd, Udc, Puglia in più, Lecce città pubblica, Lecce Popolare, Mdp-Articolo1, +Europa, Sveglia Lecce, Una buona storia per Lecce, Coscienza Civica , Idea per Lecce, Italia in Comune, con cui è già stato stretto un “patto politico fiduciario”. Fuori, com’è noto, restano Andare Oltre e Lbc, ma non c’è nessuno sguardo indirizzato neppure al mondo delle “Civiche Unite” di chiara ispirazione centrodestra e che hanno Adriana Poli Bortone come punto di riferimento per un possibile terzo polo.

E’ Alessandro Delli Noci, ex vicesindaco di Salvemini, ad aprire il comizio. “Questa – dice – è l’ultima speranza che ha questa città di cambiare veramente”. Lui non correrà in prima persona, “ma 160 volte, tanti quanti sono i miei amici che hanno deciso di candidarsi con Carlo. Le liste sono quasi chiuse”. Non manca la frecciata ad Andare Oltre e a “chi fino a ieri mi è stato amico”, Pippi Mellone, che lo ha definito “Toto Cotugno”, cioè l’eterno secondo: “Che poi – ironizza Delli Noci – Toto Cotugno ha fatto la storia della musica italiana mentre i Jalisse hanno vinto una volta e nessuno se li ricorda più”.

Non manca neppure il riferimento piccato all‘ex sindaco Paolo Perrone: “La linea mia e dei miei movimenti – spiega l’ex vicesindaco – è coerente con chi ha scelto la via del cambiamento, perchè chi l’ha scelta non può tornare indietro. E non si guarda a biografie, steccati, ma solo al bene comune. Mi rendo conto che è musica difficile da comprendere per chi per anni si è sentito proprietario di Palazzo Carafa e di Alessandro Delli Noci. Sempre quel qualcuno, che è uscito dalla porta, oggi tenta di rientrare dalla finestra e noi non glielo possiamo consentire. Gli ricorderò sempre quello che lui ci ha insegnato e cioè che i ‘leccesi nu su fessi‘”.

Non sarà una riproposizione di quanto è già stato nei 18 mesi di governo, fa sapere Salvemini. Bisogna rilanciare. Il programma sarà scritto con i cittadini, ma si parte da due punti fondamentali. Il primo: “avere contezza che la manutenzione ordinaria dello spazio pubblico (strade, piazze, quartieri) è l’investimento più oneroso per la pubblica amministrazione, però è strategico”.

“Ma c’è qualcosa in più che dobbiamo fare – ha aggiunto – a fronte del fatto che tutti i Comuni si misurano con le sofferenze di bilancio. Noi abbiamo dovuto porre rimedio ad una situazione di squilibrio, ma questo passaggio, doveroso per non trasferire debito a chi verrà dopo di noi, pone davanti a noi un obiettivo sfidante: siamo pronti a dotare la città di un piano strategico comunale, coinvolgendo tutti gli attori per scrivere insieme una visione condivisa della città del futuro e progetti economici di respiro nazionale. Lo faremo chiamando al tavolo le città di Brindisi e Taranto per costruire un futuro che abbia come punti di forza i valori della Terra d’Otranto”. Per fare tutto questo, però, sarà necessario avere consenso. Salvemini lo ripete più volte. E lancia la volata finale.

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