SALENTO- Nell’emendamento al decreto Semplificazioni c’è anche la previsione del carcere per chi non abbatte gli ulivi risultati infettati dal batterio Xylella fastidiosa e non applicherà le altre misure ufficiali fitosanitarie imposte. La pena prevista è quella della reclusione da 1 a 5 anni.
Le misure fitosanitarie ufficiali anti-Xylella, o comunque derivanti da provvedimenti di emergenza fitosanitaria, “ivi compresa la distruzione delle piante e dei prodotti delle piante contaminate”, dovranno essere attuate “in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e secondo i criteri indicati nel decreto di emergenza fitosanitaria” e nella normativa Ue. Lo prevede un emendamento dei relatori al dl semplificazioni.
Pugno duro dal governo M5s-Lega, dunque. Era stato invocato da più parti politiche pugliesi e anche dal fronte dei gilet arancioni, gli agricoltori che hanno manifestato a Bari e il 13 gennaio a Monopoli. L’emendamento era stato annunciato dal ministro delle Politiche agricole, il leghista Gian Marco Centinaio, ma la previsione del carcere al posto della multa è una novità di assoluto rilievo.
Un modo per provare a evitare disobbedienze, ricorsi e ritardi da parte dei proprietari degli oliveti, pensando di poter rendere così più veloci le procedure di distruzione delle piante soprattutto nelle zone cuscinetto e di contenimento. In quella fascia, tra il nord Brindisino e il Sud Barese, sono stati compresi ultimamente anche altri sette comuni, vale a dire Monopoli, Alberobello, Locorotondo, Castellana Grotte, Noci, Conversano e Polignano a Mare.
Il provvedimento, che introduce una deroga ad ogni disposizione vigente, inevitabilmente provocherà forti reazioni sul territorio.