LECCE- La loro protesta si è fatta sentire, sonora, domenica, quando con pentole e posate hanno battuto sulle grate delle celle. Da Borgo San Nicola, però, hanno tutta l’intenzione di farla uscire, perché giunga in fretta a Lecce e a Roma, soprattutto. 90 detenuti della sezione C2, in attesa di giudizio, per giorni hanno fatto uno sciopero della fame e hanno già raccolto le firme per denunciare le condizioni in cui sono costretti: al gelo, senza acqua calda, spesso nella sporcizia. E per alcuni è complicato anche ottenere i farmaci salvavita.
Hanno già scritto alla direzione del carcere, ma chiedono che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede invii a sorpresa gli ispettori nella casa circondariale salentina. Le condizioni di disagio sono evidenti: in tre in una cella di 8 mq, fanno sapere tramite i familiari. Per accendere i riflettori sulle loro condizioni, i reclusi stanno per costituire anche un’associazione.