LECCE- L’Orchestra del Petruzzelli ha aperto in musica il flash mob nella centralissima via Sparano, a Bari. E in tutte le città di Puglia e Basilicata gli alfieri sono stati loro, i lettori, oltre che i rappresentanti delle istituzioni. La Gazzetta del Mezzogiorno come patrimonio comune da difendere e di cui non si può ma soprattutto non si vuole fare a meno: lo hanno dimostrato i 50mila che hanno acquistato tutte le copie stampate per questa giornata, per il Gazzetta Day, l’iniziativa di solidarietà a sostegno della testata che vanta 130 anni di storia.
La Gazzetta come “elemento identitario” del territorio. C’è anche questo, oltre i 200 posti di lavoro, da tenere in conto prima di paventare davvero una chiusura delle redazioni. Il giornale, infatti, rischia seriamente di cessare le pubblicazioni per mancanza di liquidità. A monte, c’è il sequestro delle quote di maggioranza della società editrice Edisud spa, disposto dal Tribunale di Catania nell’ambito di una richiesta di misure di prevenzione antimafia avanzata dalla Procura (su cui pende appello) a carico dell’editore Ciancio Sanfilippo.
Il messaggio agli amministratori giudiziari, però, in queste ore non può non essere arrivato forte e chiaro da ogni angolo di Puglia e Basilicata. Anche a Taranto, in mattinata, si è tenuto il sit in. A Lecce, appuntamento nel pomeriggio, alle 18, nella galleria di Piazza Mazzini, dove ha sede la redazione.
Tantissime le voci in campo: dai nomi dello spettacolo, compresi i salentini Emma Marrone e Giuliano Sangiorgi, ai vescovi, al mondo accademico, a quello politico e tanti cittadini, semplici cittadini, cresciuti leggendo le pagine di questo giornale, che, come detto dal Corecom Puglia, “da 130 anni stimola il confronto delle idee ed accompagna passo passo ogni cambiamento politico, economico e socio-culturale della nostra regione e del meridione d’Italia”.
