LECCE – Violati i diritti dei cittadini, soprattutto quelli dei più bisognosi in attesa di una casa popolare. Per questo il Codacons ha chiesto di costituirsi parte civile nell’eventuale processo che seguirà l’indagine sulle case popolari a Lecce. La richiesta è stata depositata in procura dall’avvocato Giuseppe Ursini nella sua qualità di legale rappresentante del Codacons, il Coordinamento di associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti dei consumatori e degli utenti.
“I reati contestati dalla procura di Lecce -si legge nella richiesta del Codacons depositata pochi giorni dopo l’esecuzione delle misure cautelari a carico degli indagati lo socrso settembre- offendono gli interessi perseguiti dal Codacons contenuti nel suo statuto, con la conseguenza che ogni attentato a tali interessi si configura come lesione di un diritto soggettivo inerente la personalità o identità dell’ente associativo”.
Il riferimento è in particolare all’articolo 2 dello statuto: e cioè il fatto che tra le finalità dell’associazione c’è “la tutela con ogni mezzo legittimo, anche giudiziario, degli interessi dei diritti dei consumatori utenti, categoria socialmente debole, prestando particolare attenzione alle famiglie più disagiate, con necessità di assistenza, agevolando il reperimento di abitazione per i non proprietari di casa. Tale tutela si realizza nei confronti di soggetti pubblici e privati, produttori ed erogatori di beni e servizi , per eliminare le distorsioni del mercato determinate dalla commissione di abusi e di altri reati contro la pubblica amministrazione .
In virtù di queste norme statutarie il Codacons Lecce si considera quindi parte offesa nei reati per i quali la procura sta procedendo. A rappresentare il Codacons nell’eventuale processo sarà l’avvocato Piero Mongelli.