Cronaca

Neonato morto e nascosto in un armadio: chiesta pena di 15 anni

SQUINZANO – Neonato partorito morto e nascosto in un armadio: la pm Donatina Buffelli invoca 15 anni per sorella e cognato della mamma. Il 9 febbraio del 2017 una ragazza, all’epoca minorenne, partorì il corpicino senza vita in completa solitudine, nella sua casa di Squinzano, e lo chiuse in un armadio, all’interno di una borsa. Il mese scorso la giovane è comparsa in aula, in Corte d’Assise, dove il processo si sta tenendo davanti al giudice Sansonetti, ma non ha voluto parlare. Sul banco degli imputati ci sono la sorella di 26 anni e il suo compagno 46enne, difesi dall’avvocato Maurizio Scardia, ritenuti complici di quella morte. A loro la ragazza, per la quale è in corso un procedimento parallelo presso il tribunale dei minori, era affidata.

Quella notte furono i carabinieri a trovare il neonato, sollecitati dai medici dell’ospedale. Una forte emorragia aveva costretto la ragazza al ricovero e lì i sanitari si erano resi conto che che aveva partorito da poco. Secondo i consulenti ascoltati nel corso delle varie udienze il bimbo era già morto al momento della nascita a causa del cordone ombelicale attorcigliato attorno al collo, ma se la gravidanza fosse stata assistita a dovere, con ogni probabilità si sarebbe salvato. I due imputati però si difendono: mai la ragazza aveva parlato di gravidanza con loro e tutte le volte che si era sentita male, aveva rifiutato qualsiasi ricovero. Loro quindi non potevano sapere. Si attende nei prossimi giorni la sentenza.

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