LECCE – Mentre Monteroni si stringe intorno alla famiglia di Gabriele Cosma, 19 anni, che in quell’esplosione ha perso la vita, a Carmiano cresce l’apprensione per Gianni Rizzo. L’operaio di 41 anni è sopravvissuto ma è grave: il 90 per cento del corpo è gravemente ustionato, è ricoverato in terapia intensiva al Perrino di Brindisi.
Venerdì mattina, quando la fabbrica di fuochi d’artificio “Cosma” alla periferia di Arnesano è saltata in aria lui, fuochista, è stato investito dalla forte deflagrazione, avvertita fino a 7 km di distanza.
Stava realizzando fuochi pirotecnici insieme ai prorietari e il figlio del titolare, Gabriele, che nel tragico incidente ha perso la vita. Erano da poco trascorse le 8 quando il 19enne e il 41enne erano vicini alla polvere da sparo, la stessa che potrebbe aver causato l’innesco dell’esplosione. Su questo le indagini sono ancora in corso.
Scaraventato a terra, l’operaio è stato trasportato d’urgenza al nosocomio brindisino e ricoverato nel reparto “grandi ustioni”. Gli amici e i familiari raccontano di lui come un uomo forte e solare, con una passione tanto grande quanto pericolosa per i fuochi tramandatagli dal nonno.
Nelle scorse ore, intanto la Procura ha sequestrato l’area del fabbricato andata completamente distrutta, si indaga per omicidio colposo. Le idagini, coordinate dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, sono condotte dai Carabinieri, dallo Spesal e dai vigili del Fuoco. Spetta a loro capire esattamente cosa abbia determinato l’esplosione e accertare se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza.