Cronaca

Diffamò Conversano durante la trasmissione della D’urso: condanna in Appello per Lele Mora

LECCE- Confermate in Appello le condanne di primo grado per il processo che vede imputati Lele Mora, l’attore Ciro Petrone e il regista Claudio di Napoli, all’epoca dei fatti presidente della Nazionale di calcio Vip. I tre sono stati portati davanti ai giudici dal leccese Giovanni Conversano e accusati di diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo. Condanne anche in appello quindi, così come richiesto da procuratore generale Salvatore Cosentino, a 6 mesi per Lele Mora e Di Napoli, ad una multa di 500 euro per Ciro Petronio(noto per essere uno dei protagonisti del film Gomorra), difesi dall’avvocato Vincenzo Perrone.

I fatti si sono verificati nel 2011 nel corso di due trasmissioni diverse di Pomeriggio 5 condotto da Barbara D’Urso. In quell’occasione Lele Mora (ospite in studio)  accusò Conversano ( in collegamento telefonico da Lecce) di aver rubato le sue carte di credito quando era ospite nella sua abitazione e di averle usate a sua insaputa, e di aver chiesto un gettone di presenza di 2 mila euro per partecipare ad una partita di calcio della nazionale vip organizzata per beneficenza. Nella puntata successiva furono ascoltati invece gli altri due imputati che confermarono quanto dichiarato da Mora. Da qui la denuncia da parte di Conversano difeso dall’avvocato Piero Mongelli.

Ecco alcune delle frasi pronunciate da Mora e riportate nelle carte del processo: “Sei tu che mi hai rubato le carte di credito quando dormivi a casa mia” “Mi ritorni i soldi che mi hai rubato” “I soldi li hai rubati tu a me” e ancora “Controllando l’estratto conto delle carte di credito ho visto che lui si era impossessato di una mia carta” “C’erano i biglietti fatti per la sua fidanzata sarda, il figlio la sorella e tante altre cose che io non avevo comprato, visto che erano spese fatte in Puglia”.

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