Attualità

Tanisi: alcuna notizia di contagio legionellosi in Tribunale

LECCE – Parla per fare chiarezza, non polemica. Visto che è stato tirato in ballo e che delle “beghe interne tra sindacati” non gli importa nulla, il presidente della Corte d’Appello di Lecce Roberto Tanisi mette la parola fine alle voci su presunti casi di legionellosi in tribunale, spiegando: “Nonostante non sia io -lo è il presidente del Tribunale- il datore di lavoro della dipendente che ha contratto la legionellosi, ho risposto a tutte le richieste del sindacato, dicendo che alcuna notizia, formale o informale, mi è mai arrivata al riguardo”. “Non è corretto -aggiunge- sostenere che nel Palazzo di Giustizia vi sia stato un contagio, perché non c’era allora -e non c’è ancora oggi- alcuna certezza che si sia verificato qui. La donna è stata contagiata a fine giugno, è stata ricoverata e poi è perfettamente guarita e l’ufficio di Igiene della Asl sta ancora effettuando accertamenti per capire luogo e causa del contagio, visto che potrebbe aver contratto la legionellosi in un albergo romano o in numerosi altri posti con impianti di condizionamento”. Inoltre “Come se non bastasse -spiega Tanisi- il sindacato Confsal ha affermato che anche presso l’Ufficio del Giudice di Pace sarebbe stato riscontrato un secondo caso. Ma il crescendo rossiniano degli allarmi si è rivelato un flop, una fake news“. Il presunto contagiato, contattato direttamente dal presidente Tanisi, ha escluso categoricamente di averla contratta, dicendo di aver avuto la broncopolminite. Parla dunque di “voglia di protagonismo e di far dietrologia”. Dice che il sollevare questo secondo, ipotetico caso sarebbe stato strumentale a far partire le procedure che si attivano in presenza di un “cluster”, cioè di almeno due casi nello stesso luogo. Ipotesi che comunque non sussisterebbe, giacché i due casi di contagio si sarebbero comunque verificati uno nel Palazzo di Giustizia di Viale De Pietro e l’altro nei palazzi di Via Brenta.

Passando a un argomento che ha per il presidente Tanisi fondamenta più solide, ovvero la costruzione della Cittadella della Giustizia che sorgerà su terreni confiscati alla mafia, avrebbe dovuto incontrare in queste ore il ministro Alfonso Bonafede, che però ha dovuto rimandare. Tutto rinviato solo alla prossima settimana. Il progetto resta in piedi, eccome. Si vuol far presto a cantierizzare la prima tranche.

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