Politica

La Regione stacca un assegno da 500mila euro per attrarre turisti cinesi. Ma i dubbi sono tanti

BARI – Nel 2017, in Puglia, secondo i dati di Pugliapromozione, sono arrivati 8869 turisti cinesi. Pochi, considerando che, in tutto, i cinesi che scelgono l’Europa per le proprie vacanze sono 4 milioni. E considerando il fatto che, assieme ai giapponesi, sono considerati i big spender, ovvero i più ricchi tra i turisti mondiali, pronti a spendere altissime cifre per godersi una vacanza di tutto rispetto, si comprenderà perché è necessario attrarli nella nostra regione. Il come è stato deciso di attirarli, però, ha suscitato dubbi generali, non solo nel mondo politico ma anche in quello degli addetti ai lavori. Sì perché la Regione Puglia ha deciso di staccare un assegno da 500mila euro, per aderire a “Italia Top Destination”.

In buona sostanza, il progetto prevede una serie di iniziative mirate a divulgare il brand Puglia nella rete CITS – definito il più grande tour operator cinese –  pacchetti turistici per la Puglia e “Fam trip” (tour per operatori turistici) per accrescere la conoscenza della destinazione Puglia in Cina. Inoltre, è prevista una campagna di promozione e comunicazione sui social e sui media cinesi.
E dov’è dunque la perplessità generale? Nel fatto che, alla fine, CITS ha incaricato ‘The Gate Communication’ di occuparsi della realizzazione del progetto. Che altri non è che una italianissima agenzia di comunicazione che frequentemente collabora con Enti pubblici, come Comune di Roma, Regione Toscana e la stessa Puglia, tramite Pugliapromozione nel 2014, perché incaricata da Nikon per realizzare “Food Sound System”.

La Puglia, con Calabria, Campania e Umbria ha finanziato per 500 mila euro il proprio turno di pubblicità che va da luglio 2018 a marzo 2019 sui social e sui media cinesi, per 20 secondi di spot ripetuto 5 volte al giorno e con la promessa di raggiungere 379 milioni di spettatori. Guardando sul sito cinese di CITS, il Duomo di Lecce appare nella gallery della home page, ma non si trova, poi, una corrispondenza in tour organizzati esclusivamente in Puglia. Il riferimento alla Puglia si limita ad Alberobello e Polignano, tappa di un giorno di un tour tutto italiano.
Dunque, è il dubbio degli addetti ai lavori, perché un tour operator che dovrebbe sostenere in proprio le spese per la promozione di un prodotto che distribuisce e sul quale insistono margini di profitto o, al limite, in una logica di co-marketing, potrebbe richiedere un “contributo” per la produzione delle azioni promozionali? Quali sono i termini dell’accordo? Perché la Calabria precisa di prevedere l’arrivo di 15mila turisti entro fine anno e la Puglia non menziona alcuna stima?

Ma c’è un altro dubbio: facendo una ricerca, viene fuori che il 22 gennaio scorso durante il Summit Ue-Cina sul turismo, tenuto a Venezia, si è fatto un punto della situazione con Dai Bin, presidente di China Tourist Academy, l’organismo del governo cinese che promuove il turismo verso l’estero.  La domanda, dunque, è: si è tentato di stipulare accordi con organismi governativi, quindi tra enti pubblici prima di coinvolgere i privati? E poi, lo stesso Bin parla di Welcome Chinese, organismo costituito su incarico del governo cinese per aiutare, guidare le imprese, aziende, enti pubblici, città e Regioni e certificarle come in grado di soddisfare le esigenze di accoglienza a misura di turista cinese. Insomma un bollino di qualità che, dicono, ha un forte ascendente sui turisti e sui tour operator. La Puglia ha chiesto o ottenuto certificazioni che, legate al governo, potrebbero anche in questo caso permettere di ottenere un punto in più per attrarre turisti, influencer e tour operator?

Articoli correlati

L’ultimo consiglio (provinciale e non) di Gabellone: “Rispetto e buonsenso”

Redazione

Dopo Fli nasce Puglia Protagonista, Pellegrino Coordinatore Regionale

Redazione

Terme di Santa Cesarea, Casili (M5S): “Subito tavolo tecnico per rilancio”

Redazione

Bilancio Ztl, tagliati circa 10mila pass: il centro storico respira

Redazione

Servizio rifiuti, per il centrodestra: “Tutta colpa di Consales”

Redazione

Vendola: “Emiliano è leader senza plebiscito” e annuncia la guerra anti-Udc

Redazione