Politica

Assenze e astensioni in consiglio, Salvemini: “Valuterò se si può continuare”

LECCE – “In politica le dimissioni non si annunciano, si presentano“. È l’ultima frase dello sfogo su facebook del sindaco di Lecce Carlo Salvemini al margine del consiglio comunale sulla delibera anti-dissesto. Una frase lapidaria ma che lascia trasparire chiaramente la volontà di aprire una crisi politica. Convinto del gioco di Prima Lecce (il cui dissenso il sindaco precisa di averlo appreso soltanto in aula), deluso dai soli 13 voti di approvazione alla delibera di pre o anti-dissesto e, soprattutto, drastico sulla valutazione dell’assenza del consigliere di “Andare Oltre” Massimo Fragola, uomo di Delli Noci e Mellone. L’aut aut del primo cittadino, sebbene implicito, è chiaro: o si fa chiarezza, o si va ad elezioni anticipate.

Non posso politicamente ignorare -scrive Salvemini- che la delibera è stata votata da 13 consiglieri, con l’astensione del gruppo di Prima Lecce -che ha letto un documento di dissenso sul provvedimento il cui contenuto ho appreso solo in aula- e l’assenza ingiustificata del consigliere di Andare Oltre, nonostante nulla fosse stato anticipato nell’ultima ragione di maggioranza. C’è una evidente questione chi si apre con nitidezza: verificare la volontà di voler lealmente sostenere questa Amministrazione, il programma votato dagli elettori e il patto per la città pubblicamente sottoscritto“.

Poi l’annuncio: “Valuterò serenamente e seriamente nei prossimi giorni se esistono le condizioni per poter governare Lecce coerente al mandato ricevuto e agli impegni assunti, e poi trarrò le conclusioni conseguenti, da sempre convinto -chiosa il sindaco- che in politica le dimissioni non si annunciano, si presentano“.

Il consiglio comunale, lo ricordiamo, ha approvato a maggioranza la delibera di adesione all’art. 243 bis del Testo Unico degli Enti Locali con la quale -preso atto di una situazione di squilibrio finanziario di circa 30 milioni di euro – entro 90 giorni si dovrà predisporre una manovra di riequilibrio del bilancio comunale della durata di 15 anni e sottoporla all’approvazione della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno.

Tema, questo, che ha acceso gli animi in assise. Prima fuoco incrociato, poi l’approvazione con una maggioranza a dir poco stentata sulla quale il primo cittadino non intende soprassedere a lungo.

E.Fio

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