LECCE- La graduatoria provvisoria per accedere ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale è sospesa. Lo dice l’ordinanza del Tar Puglia, chiamato a esprimersi sulla pioggia di ricorsi presentati da chi non è risultato essere in posizione utile. Ricorsi per i quali i giudici amministrativi avevano chiesto un’istruttoria alla Regione Puglia, dalla quale è emerso che, su 652 aziende, 477 hanno presentano dati non corretti. Ci sono i furbi, ma c’è anche chi ha sbagliato nella compilazione. Quello che contestano i ricorrenti è il criterio di selezione delle aziende ammesse al bando del Psr Puglia 2014-2020 per gli investimenti strutturali delle aziende agricole, misura 4.1A; criterio che si basa sul cosiddetto “indice di performance medio”, in cui a far media concorrono tutti i progetti che un’azienda ha presentato, anche quelli, però, non finanziabili. E su questo il Tar è chiaro: parla di conferma della “lamentata illogicità delle modalità di selezione”. I giudici hanno fissato la data del 4 dicembre 2018 per la trattazione di merito. Ma, per il momento, la graduatoria è sospesa. E si allungano ancora i tempi di un Piano che era già in netto ritardo, sia a livello italiano che europeo.
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