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Case popolari, l’indagine va avanti. Nel mirino le determine per le assegnazioni sospette

LECCE- Come detto quando, qualche giorno fa, i finanzieri hanno acquisito l’intervista a TeleRama dell’avvocato Sandra Zappatore, ex direttrice di Arca Sud, le indagini sulle assegnazioni di case popolari a Lecce in cambio di voti vanno avanti.  Nell’ordinanza con cui sono scattati gli arresti domiciliari per gli ex assessori Monosi e Pasqualini e per il consigliere Torricelli non c’erano i nomi degli ex sindaci Adriana Poli Bortone e Paolo Perrone perché le indagini proseguono con le loro posizioni stralciate. Nulla di nuovo, dicono Perrone e l’avvocato della Poli Bortone, che non hanno ricevuto alcun avviso di conclusione indagini.

“Non ho ricevuto nulla, ero già indagato e so di esserlo. Non c’è nulla di nuovo. Aspetto con tranquillità le determinazioni degli inquirenti”. Anche l’avvocato Luigi Covella, che rappresenta la Poli Bortone, ribadisce: “C’era già la notizia di iscrizione sul registro degli indagati e non abbiamo ricevuto alcuna notifica di conclusione indagini, dunque non c’è alcuna novità”. In questo filone,  insieme agli ex primi cittadini, ci sono 30 indagati a vario titolo per le ipotesi di reato di concorso in abuso d’ufficio, omissione di atti di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, invasione di edifici.

ALLOGGI ERP E VOTI, NEL MIRINO LE ASSEGNAZIONI ILLEGITTIME

Il contesto nel quale si muovono le accuse è sempre quello dell’assegnazione degli alloggi Erp, previsti per l’emergenza abitativa senza le dovute autorizzazioni e senza una scadenza. Atti contrari ai doveri d’ufficio in concorso quindi, per aver illegittimamente favorito assegnazioni straordinarie  sottraendole  alla graduatoria ordinaria e in violazione alla Legge Regionale vigente, la 54/84, che dispone il rispetto dell’ordine cronologico secondo lo scorrimento della graduatoria.   Tutto questo  sarebbe avvenuto con determine e disposizioni che sarebbero arrivate dai vertici delle amministrazioni dell’epoca.  Da qui il coinvolgimento dei due ex primi cittadini: la Poli Bortone nella sua qualità di sindaco di Lecce dal maggio 1998 al maggio 2007 e Paolo Perrone dal 2007 sino all’arrivo di Salvemini. Determine che la guardia di finanza ha acquisito nel corso di questi anni di indagini ritenendo come le illecite assegnazioni siano state decine.

Il consigliere regionale Aldo Aloisi, altro nome eccellente finito nell’inchiesta bis, era anche candidato al consiglio regionale durante le elezioni del 2015

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