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Tap, per Confindustria contrarietà dei sindaci non poteva bloccare l’opera

LECCE- Tap come infrastruttura necessaria per il Paese, secondo Confindustria nazionale. Tap come occasione mancata per ascoltare i territori, secondo i vertici della Cgil. Sull’opera più contestata in costruzione nel Salento, le posizioni tra associazione degli industriali e sindacati tornano distanti, alla fine di un convegno in cui si è parlato quasi all’unisono su “Democrazia è…nuove politiche industriali”. Vincenzo Boccia, a capo di Confindustria, e Maurizio Landini, segretario confederale Cgil, sul palco di Palazzo dei Celestini, venerdì sera, hanno concordato su molte cose: la lettura della questione meridionale, per cui se non riparte il Sud non ci sarà rilancio dell’Italia; l’accordo votato dagli operai e che segna la svolta sull’Ilva; la critica al governo in carica per i tentativi di delegittimazione di sindacati e organismi associativi, corpi intermedi che hanno valore soprattutto in base alla loro rappresentatività.

Boccia non ha dubbi sul gasdotto Tap: s’ha da fare, al di là dell’opposizione del territorio. Landini su questo ci va più cauto: l’ascolto sarebbe servito. Inevitabilmente anche di questo si sarebbe parlato, se il ministro Luigi Di Maio si fosse presentato.

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