LECCE – Scrivono al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, all’assessore alle Politiche Urbanistiche, Rita Miglietta e all’assessore regionale Loredana Capone gli architetti della provincia, “rileviamo con sconcerto come il Festival IAHsummer 2018, che a partire dal primo e fino all’8 agosto si sta svolgendo nell’Ostello del Sole di San Cataldo sostenuto e finanziato dal Comune di Lecce e dalla Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale -, in continuità con il progetto “Lecce è il suo mare” avviato dall’amministrazione comunale diì Lecce per “promuovere processi partecipati di rigenerazione e riqualificazione degli spazi pubblici del litorale leccese”, pur rivolgendosi a giovani architetti provenienti da molte parti del mondo non abbia inteso coinvolgere (tra i numerosi enti e portatori di sapere, operatori artistici e visuali, esperti di comunicazione, designer, ingegneri che compongono il parterre dei promotori) il nostro Ordine e, di conseguenza, la platea dei suoi iscritti. Nei sette giorni del Festival, dunque, argomenti rilevanti e cocentissimi come rigenerazione, riqualificazione, nuova architettura, sono al centro di azioni, discussioni e riflessioni che hanno come interlocutori una vasta platea di soggetti pubblici e privati ma non il nostro Ordine. Non si tratta ovviamente di ledere la libertà di chicchessia a scegliere i propri interlocutori se si tratta di realtà private. Ci sarebbe piaciuto essere chiamati a dare il nostro contributo, dall’interno della sfera professionale, sul modo di descrivere le cose, sulla necessità di comunicare l’importanza dei temi della città, dell’architettura, dell’urbanistica, anche ai non architetti. Dare il nostro contributo a questo grande “inventario del possibile” che sono i territori in cui vengono elaborati e rielaborati piani e progetti spesso tra loro incompatibili.”
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