Ambiente

Melendugno, sostanze pericolose in falda: sindaco vieta prelievo dai pozzi. Sotto accusa Tap

MELENDUGNO- Scatta il divieto di prelievo dell’acqua dei pozzi in località San Basilio a San Foca, a Melendugno, vicino al cantiere del gasdotto Tap, nell’area buffer di 500 m a destra e sinistra della linea di tracciato della condotta. Nella giornata di martedì, il sindaco Marco Potì ha emanato una ordinanza apposita, a seguito del superamento dei limiti di Nichel, Cromo, Arsenico, Vanadio e Manganese, riscontrati in quantitativi oltre i limiti di legge, in alcuni casi anche di cinque volte.

Sotto accusa finisce la multinazionale Tap, in quanto non avrebbe impermeabilizzato l’area di cantiere come previsto nella prescrizione A36 e E55 della Via, causando la dispersione in falda di sostanze pericolose. Dalla società, però, fanno presente di non essere l’unica realtà a lavorare sul territorio. Ad ogni modo, il divieto di emungimento durerà 30 giorni e “fino alle determinazioni che saranno assunte di concerto con le competenti altre autorità”.  Si prevede, inoltre, la sospensione immediata di qualsiasi attività nell’area da parte di Tap e di ditte incaricate, per quanto comunque i lavori dovrebbero essere sospesi fino al 30 settembre come da cronoprogramma.

Dovranno essere svolte ora accurate indagini geofisiche per definire il quadro particolareggiato della falda idrica. “Sulla base degli esiti dello studio – ha rimarcato Potì – dovrà essere predisposto uno specifico piano di monitoraggio ante, durante e post operam, da definire in accordo con le autorità competenti, sulle sorgenti presenti lungo il tracciato e potenzialmente interessate da lavori previsti per la realizzazione del microtunnel”.

La delibera è stata notificata anche ai carabinieri del Noe e della stazione di Melendugno, oltre a prefetto, Arpa, Asl e Provincia. Come ente vigilante, il 9 gennaio Arpa che aveva effettuato un sopralluogo rilevando “che, non essendo stata realizzata l’impermeabilizzazione dell’area di cantiere, non risulta impedito ogni possibile inquinamento del suolo e delle falde acquifere” e che “non risulta effettuato alcun conferimento e smaltimento dei rifiuti”, relativamente alle acque e ai fanghi estratti durante la realizzazione del pozzo di spinta del microtunnel.

Lo ha ribadito anche dopo il sopralluogo del 21 febbraio e del 26 aprile, insistendo sul fatto che “non risultano impermeabilizzate tutte le aree di cantiere” , se non quelle destinate al deposito dei materiali e delle attrezzature. Il 14 giugno, il Comune di Melendugno ha ricevuto una comunicazione di TAP relativa ad una una riunione tenutasi a sua insaputa tre giorni prima in Regione e nella quale sarebbero stati anticipati i dati relativi al monitoraggio ambientale delle acque sotterrane. Con quello sono venuti a galla i superamenti delle concentrazione soglia di contaminazione relativamente a due piezometri. Allertata la Provincia, si è scoperto che già da mesi sussisteva il problema per almeno cinque piezometri. “La situazione, a questo punto, è diventata molto preoccupante, al limite del disastro ambientale”, rincarano la dose i noTap.

Intanto la multinazionale fa sapere che “Nel corso delle attività previste dal Progetto di Monitoraggio Ambientale approvato dal Ministero dell’Ambiente, Tap sta conducendo, fin dal luglio del 2016, attività di campionamento delle acque sotterranee relative alla falda superficiale intorno all’area di cantiere del microtunnel in località San Basilio. Per alcuni elementi, quali Nichel, Arsenico e Manganese, i superamenti dei limiti erano stati riscontrati anche prima dell’inizio dei lavori ed hanno trovato conferma durante l’esecuzione degli stessi e che “Le prime verifiche effettuate – è scritto in una nota –  confermano che tutti i materiali utilizzati in cantiere sono conformi alle normative vigenti e che le procedure ambientali previste dal Decreto Via e dalle sue prescrizioni sono state seguite scrupolosamente. La sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente costituiscono una priorità assoluta per Tap, che sta procedendo con ulteriori monitoraggi e analisi in coordinamento con gli organi di controllo preposti e tenendo prontamente informati tutti gli Enti coinvolti sui relativi risultati”.

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