Cronaca

Auto a ruba, destinazioni Balcani e Medio Oriente. 178 recuperate in 7 mesi

BRINDISI – Auto a ruba, nel vero senso della parola: 178 le vetture recuperate in appena 7 mesi dai carabinieri di Brinsisi. 25 le persone indagate, di cui 11 destinatarie di provvedimenti cautelari per associazione a delinquere.

Come fanno sapere dall’Arma, “si tratta di vere e proprie organizzazioni solitamente specializzate nel furto di autovetture costose su commissione per alimentare i mercati del Medio Oriente, o anche di autovetture più modeste destinate ai mercati balcanici. Vi è ancora un altro filone ed è quello dei furti finalizzati a cannibalizzare le autovetture depredando i pezzi di ricambio di maggior valore. Ci si riferisce ai pneumatici, ai volanti multifunzione, ai fari a led e alle costose batterie delle vetture ibride. Elementi asportabili nel giro di pochissimo tempo e destinati ad alimentare il redditizio mercato nero dei pezzi di ricambio”.

Sono stati riscontrati 22 episodi di furti di mezzi, con conseguente restituzione degli stessi a seguito di richiesta estorsiva mediante il sistema del c.d. “cavallo di ritorno”, nonché svariati episodi di ricettazione dei pezzi di ricambio di auto rubate, due di favoreggiamento e un’evasione (in particolare, un indagato, per la commissione dei reati, si è sottratto al regime degli arresti domiciliari, cui era sottoposto). Inoltre, nel corso delle indagini, sono stati recuperati 29 veicoli rubati, restituiti ai legittimi proprietari.

L’associazione per delinquere in argomento era caratterizzata da:

– un gruppo di “vertice”, composto da 2 soggetti con compiti decisionali, di pianificazione, di individuazione delle azioni delittuose e delle strategie di furto, estorsione e riciclaggio;

– una parte operativa composta da 6 persone, cui competeva l’individuazione materiale del bene da asportare, l’occultamento e anche la trattativa con la vittima per la richiesta “estorsiva” (nel senso, si è accertato che per le autovetture e per i motoveicoli gli indagati hanno richiesto cifre variabili dai 500 ai 2000 euro),

– due uomini ritenuti mandanti dei furti e preposti anche alle operazioni di smontaggio, rivendita e riutilizzo delle vetture rubate.

Nell’operazione era anche coinvolta una coppia di coniugi, indagata per favoreggiamento reale, avendo aiutato gli indagati nell’occultamento di alcuni beni di provenienza illecita (nascosti all’interno dell’area circostante la villetta recintata dove risiedono), subito dopo la commissione del reato di furto.

Altra attività disvelata dall’Arma la riscontriamo nell’officina “clandestina” scoperta alla fine di maggio di quest’anno nel fasanese dai Carabinieri, all’interno della quale due cugini “esperti del mestiere” e un sorvegliato speciale del luogo, sono stati sorpresi in flagranza di reato di ricettazione e riciclaggio di pezzi di autovetture. A seguito dell’irruzione fatta dai militari all’interno di un garage da loro utilizzato e adibito ad officina meccanica clandestina, erano intenti a smontare un’autovettura Fiat 500 di proprietà di una società di autonoleggio con sede a Bolzano asportata da qualche giorno ad un turista tedesco che ne aveva denunciato il furto. La perquisizione dell’officina ha consentito di rinvenire anche altra autovettura Fiat Panda, anch’essa denunciata quale provento di furto avvenuto a Talsano (TA) nell’aprile scorso. Nella circostanza gli operanti hanno anche rinvenuto 2 centraline per motori decodificate, alcune parti meccaniche e di carrozzeria di vari veicoli cannibalizzati in precedenza dai tre arrestati ed un apparecchio “Jammer”, oltre a numerosi attrezzi utilizzati per l’illecita attività, tra i quali una gru a carrello per lo smontaggio dei motori.

Cosa fare per difendersi dal reato di furto di auto; sicuramente attuare quelle piccole misure di autotutela che possono rivelarsi preziose, ad esempio verificare di aver chiuso il veicolo, non lasciarlo acceso con la chiave inserita neanche momentaneamente. Potrebbe anche rivelarsi molto utile, lo dicono le statistiche e sicuramente renderebbe l’opera più ardua al malfattore, l’aver collocato un bloccasterzo che funge anche da bloccapedali che è un efficace antifurto meccanico che mette in difficoltà il malvivente o addirittura lo scoraggia nel suo intento.

Per quanto concerne i recuperi effettuati nel territorio di competenza delle Compagnie dipendenti dal Comando Provinciale di Brindisi, nel primo semestre dell’anno sono stati rinvenuti, recuperati e restituiti ai legittimi proprietari 178 veicoli, alcuni dei quali, come già detto, asportati nelle province contermini. Nel computo sono anche ricompresi alcuni camion, nonché mezzi meccanici sia gommati che cingolati deputati al “movimento terra”.

Articoli correlati

Tragedia familiare, taglia la gola al padre: arrestato il figlio

Redazione

La Corte dei Conti bacchetta la Provincia

Redazione

Causò la morte di tre vigili del fuoco: la Procura chiede 30 anni

Redazione

Ciolo, ok dal Tar al consolidamento, rigettato il ricorso di Legambiente

Redazione

Controffensiva al caporalato: braccianti in fuga nei campi. Fioccano maxisanzioni

Redazione

Alle 21.30 L’Indiano sulla crisi

Redazione