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Metanodotto Melpignano: insorge la minoranza, il Sindaco rassicura

MELPIGNANO- A Melpignano e Corigliano d’Otranto arrivano delle lettere di esproprio per la realizzazione di un metanodotto di allacciamento di 70 bar proposto da SNAM Rete Gas S.P.A per la fornitura di gas metano per autotrazione ad una stazione di servizio ubicata nel Comune di Melpignano. E, per l’elaborazione del progetto, si sarebbe fatto riferimento alla cartografia datata 1950 dell’istituto geografico militare, che quindi non attesta la situazione attuale dei territori attraversati. 70 anni fa non c’erano diversi uliveti, un giovane castagneto, aziende agricole e agrituristiche. Terreni che sarebbero potenzialmente danneggiati dai lavori per l’attraversamento dei tubi. Il parere positivo per la realizzazione dell’opera da parte del perito agronomo della Regione Puglia disporrebbe, inoltre, l’espianto di in quanto la zona sarebbe interessata dall’attacco della Xylella.  Insorge la minoranza: “Autorizzazione concessa in modo superficiale, senza una verifica dello stato reale dei luoghi. Atteggiamenti, rimarcano i consiglieri di minoranza, poco rispettosi dell’ambiente, del territorio e delle persone che vi vivono e che con grande sacrificio investono le proprie risorse e le proprie energie per la promozione del territorio. Il sindaco Stomeo e la maggioranza -scrivono  i consiglieri Coluccio, Montinaro e Sicuro– si sono giustificati dichiarando che la responsabile dell’ufficio tecnico ha agito autonomamente e che loro non sapevano dell’esistenza del progetto. Dichiarazione grave”.

Interpellato, il primo cittadino Ivan Stomeo spiega: “Non c’è alcuna autorizzaizone, perché siamo solo alla fase preliminare. Melpignano, poi, viene toccata dal percorso dei tubi solo in due particelle: una sulla quale non sorge nulla -neanche campi coltivati- e una che è quella in cui dovrebbe sorgere la pompa di erogazione metano in questione. Nonostante ciò, da sindaco mi preoccupo dell’ambiente e dei cittadini in generale e per questo, insieme alla sindaca di Corigliano Dina Manti, ho inviato una lettera il 9 luglio scorso a Regione e Snam per chiedere un incontro urgente per proporre un percorso alternativo, che secondo noi si può trovare. Per quanto riguarda l’ufficio tecnico, non ha fatto altro che il suo lavoro: ha accertato, per quanto riguarda il nostro comune, la compatibilità urbanistica dell’opera. Non aveva bisogno di interpellare la Giunta”.

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